Elezioni in Israele, Netanyahu prova a recuperare lo svantaggio

È sfida all’ultimo voto in Israele per le prossime elezioni nazionali che dovranno assegnare 120 seggi della Knesset, il parlamento di Tel Aviv. Il Likud, così come gli altri partiti di destra della coalizione che appoggia il Premier Benjamin Netanyahu, secondo i sondaggi sta perdendo consensi ed è costretto a inseguire la coalizione di centrosinistra capeggiata da Isaac Herzog e Tzipi Livni. Anche per questo negli ultimi giorni è sceso in campo lo stesso Netanyahu che ora sta provando a recuperare lo svantaggio per scongiurare la sconfitta nelle elezioni di domani. L'obiettivo è di recuperare i voti nella destra popolare colpita dalla crisi economica e per questo pronta a disertare le urne. La tattica di Netanyah e del Likud sembra essere quella di puntare ancora di più sul nazionalismo spinto in chiave anti palestinese. In un comizio a Tel Aviv, di fronte ad una folla di persone inneggianti a «Bibi», Netanyahu infatti ha ribadito le differenze tra il Likud e l'opposizione in tema di concessioni ai palestinesi, assicurando: "Niente concessioni né ritiri". "Niente concessioni territoriali ai palestinesi e basta liberazioni di terroristi" ha spiegato ancora Netanyahu, assicurando anche che lui è "l’unica garanzia" per evitare l’atomica dell’Iran.
I partiti e la sicurezza degl israeliani
Netanyahu ha insistito sull'attaccamento del suo partito ai valori e alle tradizioni della religione ebraica facendo continui riferimenti "alla difesa della terra d'Israele e di Gerusalemme". "Non saranno i soldi a vincere queste elezioni, bensì il nostro cuore, la nostra fede", ha concluso il Premier israeliano rivolgendosi ai presunti finanziamenti stranieri che, a suo parere, hanno sovvenzionato i partiti del centrosinistra. Dello stesso tono anche gli interventi degli altri leader di destra intervenuti sul palco in piazza Rabin. Bennett, in particolare, ha accusato il leader avversario Herzog di essersi detto pronto ad accettare la spartizione di Gerusalemme affinché essa sia capitale sia di Israele che della Palestina. Dal suo canto Herzog punta sugli stessi temi e in particolare sulla sicurezza, molto sentita in Israele, assicurando: "Nessuno meglio di me riuscirà a garantire la sicurezza della nostra capitale"