Elezioni Germania 2025, i risultati definitivi e i voti per partito: chi ha vinto e chi ha perso
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L'alleanza conservatrice Cdu/Csu ha vinto le elezioni federali in Germania 2025, ottenendo, secondo i primi risultati ufficiali diffusi dall'organismo elettorale federale, il 28,6% dei voti. Dopo il voto del 23 febbraio, anticipato rispetto alla scadenza naturale della legislatura, il prossimo cancelliere sarà quindi il leader della Cdu Friedrich Merz, 69 anni, uomo d'affari e rivale storico di Angela Merkel dentro i cristiano democratici. Tonfo per i Socialdemocratici (SPD) del cancelliere uscente Olaf Scholz, che si sono fermati al 16,4%, il risultato più basso di sempre. Salta all'occhio anche il dato dell'affluenza, la più alta dalla Riunificazione del 1990: l’84%.
Quest'anno tra l'altro si votava per la prima volta con la nuova legge elettorale riformata, che ha eliminato i seggi in eccesso e ha introdotto un numero massimo di parlamentari del Bundestag, fissato a 630.
Dopo Merz, la seconda vincitrice indiscussa di questa tornata elettorale è l'estrema destra di Alternativa per la Germania (AfD), che ha ottenuto il 20,8% dei voti. Alice Weidel, 46 anni, può vantare un risultato storico per la formazione di ultradestra, che ha raddoppiato i suoi voti rispetto al 2021, sfiorando il 21%, affermandosi come seconda forza politica del Paese. Nonostante il successo raggiunto alle urne, AfD, che non nasconde le sue nostalgie naziste, non governerà. A fermarla sarà il cordone sanitario delle forse moderate. È probabile infatti un governo Cdu/Csu insieme alla Spd, forse allargata anche ai Verdi di di Robert Habeck e Annalena Baerbock, che hanno ottenuto l'11,6%. Un magro risultato per i Verdi, che se la passano comunque meglio dei due grandi esclusi dal Parlamento: le due forze che non hanno superato la soglia di sbarramento del 5% sono infatti i liberali (Fdp) di di Christian Lindner (che ha già annunciato il suo ritiro dalla politica), e la sinistra populista Sahra Wagenknecht Alliance (Bsw). Invece la sinistra radicale della Linke, di Heidi Reichinnek, ha conquistato l'8,8% dei voti.
Ma cosa succede con il voto del 23 febbraio? In base al meccanismo elettorale tedesco, la quota proporzionale conquistata dalle sigle che non riescono a superare lo sbarramento, in questo caso Bsw e Fdp, viene suddivisa nella distribuzione dei seggi dai partiti rappresentati alla Camera di Berlino. Se alla fine i risultati definitivi confermeranno che Bsw e Fdp sono fuori dal Bundestag, con soli cinque partiti in Parlamento, la Cdu avrà due opzioni per la formazione del suo governo: una grande coalizione con i socialisti dell'Spd (questa volta però decisamente sbilanciata verso la componente cristiano-democratica) oppure un'alleanza allargata anche ai Verdi.
I risultati definitivi delle elezioni in Germania: AfD fuori dal governo
Come dicevamo, l'affluenza è stata altissima, il dato più alto registrato dalla riunificazione del Paese: oltre l'84% dei tedeschi. A vincere la tornata elettorale è stata la Cdu di Friedrich Merz, seguita dall'ultradestra rappresentata dall'Afd di Alice Weidel, per la quale ha votato oltre un elettore su cinque. Ma nonostante ciò, l'ulltradestra non farà parte della coalizione di governo. Vediamo tutti i risultati:
- Cdu/Csu: 28,6% dei voti
- AfD: 20,8%
- Spd: 16,4%
- Verdi: l'11,6%
- Die Linke (sinistra radicale): l'8,8%
- Bsw (sinistra populista): il 4,97%
- Fdp (liberali): il 4,33%
Per essere rappresentato nel Bundestag, un partito deve ottenere più del 5% dei voti a livello nazionale o aver vinto almeno tre circoscrizioni. Secondo le proiezioni, i seggi in parlamento saranno distribuiti come segue: 208 seggi per i conservatori, 151 per l'AfD, 121 per la Spd, 85 per i Verdi, 64 per Die Linke.
Cosa succede dopo il voto del 23 febbraio in Germania
Gli elettori tedeschi non eleggono direttamente il cancelliere, ma il risultato del voto determina chi governerà. I partiti infatti indicano i candidati cancellieri prima delle elezioni.
Gli elettori, con un sistema elettorale misto, avevano a disposizione due voti: il primo voto, o "Erststimme", era per un candidato in corsa nel distretto elettorale o circoscrizione dell'elettore (299 in tutta la Germania). Il candidato che ha ottenuto il maggior numero di voti in una circoscrizione si aggiudica uno dei 630 seggi del Parlamento; il secondo voto, o "Zweitstimme", era per un partito politico in corsa nello Stato federale dell'elettore. Questo voto determinava la distribuzione dei seggi del Bundestag tra i partiti, sulla base della rappresentanza proporzionale.
Una volta assegnati i seggi, i partiti avviano i negoziati per formare una coalizione di maggioranza. In questo caso Merz si è impegnato a chiudere le trattative entro Pasqua. Una possibilità è che governi una grande coalizione tra la Cdu/Csu di centrodestra e la Spd di centrosinistra; quest'opzione è possibile solo se i risultati definitivi confermeranno l'esclusione dal Bundestag del Bsw di Wagenkencht. Se questa, a scrutinio concluso, fosse al di sopra del 5%, con i seggi da ripartire fra sei anziché cinque partiti, la grande coalzione Cdu/Csu e Spd da sola non avrebbe più la maggioranza e servirebbe un terzo partner.
L'altra opzione di cui si parla è la ‘coalizione Kenya', cioè Cdu, Spd e Verdi. Questa soluzione però piacerebbe meno a Merz, visto che la Csu bavarese non vuole governare insieme ai Verdi.
Per la nomina del cancelliere funziona così: il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier proporrà un candidato cancelliere, in accordo con i partiti della coalizione. Sarà poi il Bundestag a votare per il capo del governo federale: il candidato cancelliere deve ottenere i voti della maggioranza assoluta dei membri del Parlamento prima di entrare in carica.