Elezioni Francia 2024, quando si vota e come funzionano: candidati, partiti e ultimi sondaggi
Domani, domenica 30 giugno 2024, si vota al primo turno per le elezioni legislative in Francia: si tratta di elezioni anticipate, convocate da Emmanuel Macron dopo i risultati delle ultime elezioni europee, che hanno visto vincere il partito di Marine Le Pen. Generalmente i seggi sono aperti dalle 8:00 alle 18:00, salvo chiudere alle 20:00 in alcuni casi.
Alle Europee, il Rassemblement National ha preso il 31%, più del doppio dei voti di Macron, e il suo candidato Jordan Bardella è il grande favorito per diventare il prossimo capo del Governo. Si creerebbe in tal caso la situazione, che i francesi chiamano "coabitazione", in cui il Presidente, Emmanuel Macron – che rimarrà anche all'indomani delle elezioni – e la maggioranza al governo avrebbero un orientamento politico diverso.
I risultati delle Europee in Francia hanno creato un vero e proprio terremoto politico. La decisione di Macron di indire elezioni anticipate è stata per certi versi sorprendente, anche perché annunciata pochi minuti dopo la chiusura delle urne, ma con gli exit poll che già avevano fotografato il successo di Marine Le Pen. A sinistra, tutti i partiti hanno scelto di formare un Fronte popolare, alternativo tanto alla destra quanto a Renaissance, il partito centrista di Macron.
Lo stesso tentativo è stato fatto a destra, ma le trattative sono state molto più caotiche. Il partito di centrodestra dei Repubblicani – erede dell'ideologia politica di Charles de Gaulle, il generale simbolo della liberazione dalla Germania nazista – si è spaccato attorno alla possibilità di allearsi con il Rassemblement National di Le Pen. Il presidente dei Repubblicani Éric Ciotti ha annunciato in diretta televisiva l'accordo elettorale con l'estrema destra. Il giorno dopo è stato espulso dal partito, e a quel punto si è chiuso nel suo ufficio per dimostrare di non voler fare alcun passo indietro sull'alleanza e ha annunciato ricorso contro l'espulsione. Un giudice gli ha dato ragione.
Anche a destra del Rassemblement National, il partito Reconquête – guidato dal giornalista Éric Zemmour – ha cercato un accordo con Marine Le Pen, senza riuscirci. La capolista di Reconquête alle Europee, Marion Maréchal, è stata espulsa dal partito, dopo aver detto che avrebbe ugualmente sostenuto il Rassemblement National alle elezioni nonostante non fosse riuscita a stringere un'alleanza con loro. Al netto di alcuni collegi in cui i seguaci di Éric Ciotti e di Marion Maréchal si presenteranno insieme al partito di Marine Le Pen, quindi, la destra alle elezioni si presenterà divisa. Da questo punto di vista, Emmanuel Macron sta ottenendo quello che voleva, cioè l'aver spiazzato i suoi rivali con la sua decisione di indire elezioni a sorpresa. Le difficoltà per il Presidente restano però evidenti: il suo partito – Renaissance – rinuncerà addirittura a presentare suoi candidati in quasi 100 collegi.
Quando si vota per le elezioni in Francia 2024: le date
In Francia – anche per le elezioni legislative – si vota con un sistema a due turni. L'Assemblea nazionale è composta da 577 deputati eletti in altrettanti collegi. Il 30 giugno si terrà il primo turno. La settimana dopo, il 7 luglio, ci saranno i ballottaggi tra i candidati più votati nei singoli collegi.
Generalmente i seggi sono aperti dalle 8:00 alle 18:00, salvo chiudere alle 20:00 in alcuni casi eccezionali.
Come funzionano le elezioni in Francia 2024: la legge elettorale
In Francia il processo legislativo è disciplinato dal Codice elettorale. I collegi elettorali sono in tutto 577:
- 558 per la Francia metropolitana;
- 8 per la Nuova Caledonia e le collettività d'oltremare;
- 11 per i Francesi all'estero.
Si vota con un sistema a due turni, quindi in ciascun collegio si andrà al ballottaggio – che quest'anno si terrà il 7 luglio – tra i due (o più) candidati più votati. C'è un solo caso per cui il secondo turno può essere evitato: quello in cui uno dei candidati più votati ottenga la maggioranza assoluta dei voti espressi e, allo stesso tempo, un numero di voti pari ad un quarto del numero degli elettori iscritti.
Esiste inoltre una soglia minima per accedere al ballottaggio, a cui possono partecipare solo i candidati che abbiano ottenuto un numero di voti superiore al 12,5% degli elettori iscritti. Il fatto che questo speciale quorum sia riferito non ai voti espressi, ma al numero degli elettori iscritti, fa sì che la percentuale di voti da ottenere sia inversamente proporzionale al dato dell'affluenza. Quindi, se come alle Europee andrà a votare poco più del 50% dei francesi, la soglia minima sarà del 25% circa dei voti validi.
Tendenzialmente il secondo turno si svolge tra due candidati, ma se ne può aggiungere un terzo (o anche un quarto) purché superi il quorum. Se un solo candidato supera la soglia del 12,5% (degli iscritti), ci sarà ugualmente il ballottaggio contro il candidato "sotto soglia" più votato. Se il 12,5% non viene raggiunto da nessuno dei candidati, al secondo turno si scontreranno i due candidati più votati.
I partiti e i candidati alle elezioni legislative in Francia 2024
Guardando alle forze in campo per le elezioni legislative in Francia del 30 giugno 2024, la principale novità è rappresentata dal blocco formato dai partiti di sinistra. Il nome che è stato dato all'alleanza è quello di Nuovo Fronte Popolare (NFP): è un riferimento al "Fronte popolare" formatosi in Francia nel 1936 per contrastare l'avanzare dei fascismi in Europa. Le forze di sinistra avevano stretto un'alleanza già alle precedenti elezioni legislative, nel 2022, ma si erano presentati divise alle Europee di quest'anno, soprattutto per le diverse posizioni sulla politica estera. Del Nuovo Fronte Popolare fanno parte: La France Insoumise, di Jean-Luc Mélenchon, il gruppo formato dal Partito Socialista e da Place Publique, capitanato da20; i Verdi e il Partito Comunista. Mélenchon ha raccolto molti voti da chi solidarizza con la questione palestinese: ha infatti una posizione molto dura nei confronti degli attacchi israeliani su Gaza, al punto di essere stato accusato di antisemitismo e di troppa indulgenza nei confronti di Hamas. Raphael Glucksmann ha invece una posizione più moderata sulla crisi di Gaza ed è estremamente favorevole all'invio di aiuti all'Ucraina, al contrario di Mélenchon che per la situazione ucraina vorrebbe la fine della guerra e un negoziato al più presto.
A destra il Rassemblement National di Marine Le Pen è il grande favorito. In alcuni collegi, il RN ha trovato un accordo con i transfughi di Repubblicani e Reconquête che hanno deciso di seguire gli ex leader dei rispettivi partiti, Éric Ciotti Marion e Maréchal, che è la nipote di Marine Le Pen. Sia i Repubblicani sia Reconquête, però, correranno con i loro candidati.
In mezzo, c'è il terzo blocco, cioè l'attuale coalizione di governo. L'alleanza include Renaissance di Macron, Modem di François Bayrou e Horizons dell'ex primo ministro Edouard Philippe.
Elezioni in Francia, cosa dicono gli ultimi sondaggi
L'ultima rilevazione sulle intenzioni di voto in Francia vede ancora il partito di Marine Le Pen grande favorito; grazie al suo programma. Il 35,5% dell'elettorato francese sarebbe intenzionato a votarlo. Al secondo posto, con il 29,5% dei voti ci sarebbe l'alleanza di sinistra "Nuovo Fronte Popolare". Macron sarebbe solo terzo con il 19%.
Secondo il sondaggio pubblicato da Ifop/Lci, il Rassemblement National è favorito per ottenere una maggioranza relativa nella prossima Assemblea nazionale. Ciò significa che potrà forse esprimere il prossimo primo ministro, ma dovrà necessariamente trovare un accordo con le altre forze politiche per formare una maggioranza. Stando ai sondaggi, il Rassemblement national otterrebbe il 33% dei consensi. Seguirebbe il Nuovo Fronte Popolare con il 28%, mentre la coalizione di centro guidata da Macron arriverebbe solo al 18%. Più lontani gli altri partiti: i Repubblicani sono dati al 5% se si presenteranno in autonomia e al 4% se si alleassero con Rassemblement national, mentre Reconquête di Éric Zemmour è dato al 3%.
Il sistema elettorale dell'Assemblea nazionale tende a premiare chi ha un forte radicamento nel territorio. Ottenere un grande risultato a livello nazionale, come il Rassemblement National ha fatto alle scorse Europee, non garantisce un analogo exploit nei singoli collegi. Ma se si guarda la mappa elettorale del voto di poche settimane fa, si nota come il RN sia stato il partito più votato praticamente ovunque, escluse alcune zone di Parigi e poche altre.
Marine Le Pen non è candidata in queste elezioni – punta probabilmente all'Eliseo tra qualche anno – e ha già dichiarato che anche in caso di successo del suo partito non chiederà le dimissioni di Emmanuel Macron da Presidente. L'aspirante primo ministro del Rassemblement National è il giovane Jordan Bardella, 28 anni: se riuscisse a diventare premier, ci sarebbe una "coabitazione" tra un un capo del governo di destra e un Presidente di centro. La Francia ha già sperimentato una situazione analoga: la prima volta con Mitterand (socialista) all'Eliseo e il neogollista Chirac primo ministro; e poi con lo stesso Chirac nei panni del Presidente di un governo guidato dal socialista Jospin.
L'ultima coabitazione risale quindi a più di 20 anni fa: il legislatore francese ha cercato negli anni di renderla più improbabile, affiancando la data delle elezioni presidenziali a quelle legislative, che prima avevano cadenze differenti (7 e 5 anni) e adesso si svolgono contestualmente. Ma il colpo a sorpresa di Macron di indire elezioni anticipate ha mischiato di nuovo le carte e ha nuovamente reso la cohabitation uno scenario possibile.