Elezioni Francia 2024, i risultati del primo turno e chi va al ballottaggio il 7 luglio
Ieri, domenica 30 giugno, si sono tenute le elezioni legislative in Francia 2024, convocate anticipatamente dal presidente Emmanuel Macron dopo il deludente risultato ottenuto dal suo partito alle europee. Il primo turno francese si è concluso con un esito storico, sia in termini di affluenza, attestata attorno al 66% (ben 18 punti sopra le legislative del 2022), sia di risultato.
Secondo le ultime stime, il Rassemblement National, il partito di estrema destra guidato da Marine Le Pen e Jordan Bardella, si è aggiudicato la vittoria con il 33%, seguito al 28% dal Nuovo Fronte Popolare (NFP), la coalizione di sinistra, che include tra gli altri La France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon. Ensemble, la maggioranza centrista di Macron si è fermata attorno al 21%, mentre Les Républicains, il partito della destra moderata francese, ha ottenuto il 6,6%. Reconquête invece, la forza estremista capitanata da Éric Zemmour non è riuscita a raggiungere l'1%.
La partita però, è ancora aperta. Domenica prossima, il 7 luglio, si terranno i ballottaggi e a risultare decisivi saranno gli accordi che le diverse forze politiche ancora in corsa stringeranno nel tentativo di arginare il fronte lepenista.
I risultati definitivi del primo turno in Francia: Le Pen vince al 33%
Il primo turno delle elezioni legislative francesi è stato dominato da Marine Le Pen e dal suo delfino, Jordan Bardella, in lizza per la carica di primo ministro. Il loro partito, il Rassemblement National ha conquistato il 33% e secondo le ultime stime sui seggi della futura Assemblea nazionale parigina RN potrebbe persino raggiungere la maggioranza assoluta, pari a 289 dei 577 totali.
Dall'altra parte, il Noveau Front Populaire, la coalizione di sinistra, che comprende il Partito comunista, i Verdi, la France Insoumise e il gruppo formato da socialisti e da Place Publique, è arrivata seconda con il 28% delle preferenze. Al terzo posto, al 21% Ensamble, la maggioranza presidenziale di cui fa parte il partito di Macron. La destra moderata dei Les Républicains, il cui presidente Eric Ciotti era stato espulso dopo l'annuncio a sorpresa di un accordo con Le Pen, si è fermato al 6,6%. Sotto all'1% Reconquête, il partito di estrema destra di Zemmour.
Le stime dei principali istituti di sondaggi restituiscono un quadro della futura Camera bassa francese, così composta:
- Tra i 255 e i 295 seggi andrebbero al Rassemblement National;
- Dai 120 ai 140 al Nuovo Fronte popolare;
- Ensemble potrebbe riuscire a far eleggere dai 90 a i 125 deputati;
- Les Républicains e alleati si aggiudicherebbero tra i 30 e i 45 seggi.
Tuttavia, molto dipenderà dal secondo turno previsto per domenica 7 luglio. Le diverse forze politiche che sono riuscite ad accedere ai ballottaggi, per i quali era prevista una soglia del 12,5% dei voti validi, ora potrebbero stringere degli accordi per assicurare la vittoria di uno dei due fronti.
Ci sarà tempo fino a domani, martedì 2 luglio, per comunicare intese ed eventuali desistenze, ovvero il ritiro, nel caso delle cosiddette sfide "triangolari" o "quadrangolari", dei propri candidati al fine di favorire quello ritenuto più capace di vincere contro la coalizione considerata avversaria. Per arginare la destra di Le Pen a sinistra è attesa una convergenza tra NFP e Ensamble e da Macron è già arrivato l'appello ai propri candidati arrivati terzi a ritirarsi per "battere Rn".
I candidati al ballottaggio alle elezioni in Francia il 7 luglio
Il sistema elettorale francese è maggioritario uninominale a doppio turno. Al primo turno vince chi ha ottenuto la maggioranza assoluta dei voti (cioè il 50%+1) e il 25% delle preferenze da parte degli elettori iscritti nella circoscrizione di riferimento. Per accedere al secondo turno invece, basta aver ottenuto il 12,5% dei voti validi. L'alta affluenza registrata in questa tornata elettorale ha fatto sì che in molti collegi francesi i ballottaggi saranno caratterizzati da sfide e a tre, se non addirittura a 4 diversi candidati.
Secondo gli ultimi dati dovrebbero essere 76 i candidati eletti al primo turno, mentre per gli altri 501 seggi resta si andrà allo scontro finale, domenica 7 luglio. Di questi, in circa 190 collegi dovrebbero esserci due candidati a sfidarsi a duello. Gli altri poco più di 300 vedrebbero, per il momento, l'ipotesi dei cosiddetti ballottaggi "triangolari", composti da tre candidati, mentre in circa meno di 10 collegi sono addirittura 4 i canditi arrivati al secondo turno.
Si tratta però di numeri ancora non definitivi. Bisognerà attendere infatti, domani, martedì 2 luglio, quando i diversi partiti in corsa comunicheranno gli accordi raggiunti nei diversi collegi in vista dei ballottaggi. Molto dipenderà dal numero delle desistenze, ossia il ritiro da parte dei candidati che hanno avuto accesso al secondo turno, come terzi o quarti, a favore del candidati con maggiori chances di sconfiggere la coalizione avversaria.