Elezioni Brasile, le reazioni internazionali: anche Putin e Zelensky fanno le congratulazioni a Lula
Nella notte è arrivato il risultato definitivo: al ballottaggio delle elezioni in Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva – detto Lula – ha vinto sul presidente uscente Jair Bolsonaro. Il nuovo presidente del Brasile, fondatore del Partito dei lavoratori nel 1980, ha ottenuto il 50,9% dei voti, meno di quanto previsto dai sondaggi ma sufficiente a superare il 49,1% di Bolsonaro. Dal 1° gennaio, Lula inizierà così il suo terzo mandato presidenziale, dopo quelli consecutivi del 2002 e del 2006.
Dopo aver lasciato l'incarico nel 2010 con un indice di gradimento superiore all'80%, il nuovo presidente non aveva potuto candidarsi nel 2018 poiché era stato arrestato per corruzione. Dopo più di 18 mesi in carcere tra il 2018 e il 2019, le condanne di Lula sono state annullate nel 2021: l'alta corte brasiliana ha stabilito che il giudice era prevenuto e c'era una collusione con i pubblici ministeri che gestivano l'accusa. Nel suo nuovo mandato, il presidente eletto ha promesso di impegnarsi sulla spesa per i poveri, sulle relazioni da ristabilire con i governi stranieri e sul blocco del disboscamento illegale della foresta pluviale amazzonica.
Sono molte le congratulazioni internazionali che giungono a Lula, a cominciare da quelle di Volodymyr Zelensky e di Vladimir Putin. Il presidente ucraino scrive su Twitter: "Non vedo l'ora di collaborare attivamente con un amico di vecchia data dell'Ucraina e rafforzare la partnership strategica per garantire democrazia, pace, sicurezza e benessere in Ucraina, Brasile e nel mondo intero!".
Il Cremlino, invece, invia un telegramma firmato dal presidente Putin: "Caro signor Lula, la prego di accettare le mie sincere congratulazioni in occasione della sua vittoria alle elezioni presidenziali. I risultati delle votazioni hanno confermato la sua alta autorità politica. Spero che con sforzi congiunti garantiremo l'ulteriore sviluppo della costruttiva cooperazione russo-brasiliana in tutte le aree".
In America Latina, si complimentano molti leader progressisti: il colombiano Gustavo Petro esulta su Twitter con "Viva Lula.", mentre i leader di Messico (Andrés Manuel López Obrador), Argentina (Alberto Fernández) e Cile (Gabriel Boric), secondo il quotidiano brasiliano O Globo, organizzano delle chiamate per congratularsi di persona. Il presidente del Venezuela, Nicolas Maduro, scrive sui social "viva i popoli decisi a essere liberi, sovrani e indipendenti. Oggi in Brasile ha trionfato la democrazia".
Si esprime anche il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, che fa le sue congratulazioni e definisce le elezioni in Brasile "libere, eque e credibili" – nonostante il rivale di Lula, Jair Bolsonaro, non abbia ancora riconosciuto la sconfitta. Il primo ministro britannico, Rishi Sunak, esprime a sua volta il desiderio di "lavorare insieme su questioni importanti per il Regno Unito e il Brasile, dalla crescita dell'economia globale alla protezione delle risorse naturali del pianeta e alla promozione dei valori democratici".
Anche la rappresentanza diplomatica della Cina fa i suoi "migliori auguri" per "successi ancora maggiori nello sviluppo del Brasile". I rapporti cinesi con il Brasile durante la presidenza di Bolsonaro sono stati tesi: nel marzo 2020, ad esempio, il figlio del presidente, Eduardo Bolsonaro, ha affermato che la pandemia da Covid-19 fosse "colpa della Cina".
Anche in Europa si complimentano diversi leader, a partire dai vertici dell'Unione europea. La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, scrive: "Non vedo l'ora di lavorare insieme per affrontare sfide globali urgenti, dalla sicurezza alimentare al commercio e al cambiamento climatico", e anche l'Alto rappresentate dell'Ue per gli affari esteri, Josep Borrell, si congratula e prevedere di lavorare per "promuovere le relazioni Ue-Brasile".
Sempre nella sfera dell'Unione europea, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel afferma che "i brasiliani hanno scelto il cambiamento. L'Ue è impegnata a cooperare sule sfide globali: pace e stabilità, prosperità, cambiamento climatico". Anche il commissario europeo agli Affari economici, Paolo Gentiloni, parla di "una grande opportunità di collaborare sulle sfide globali dell'economia e del clima".
Dalla Spagna, il capo del governo Pedro Sánchez commenta che il Brasile "ha scelto di scommettere sul progresso e sulla speranza", invitando poi Lula a cooperare su "giustizia sociale, uguaglianza e contro il cambiamento climatico". Il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, esulta per la possibilità di "riallacciare il legame di amicizia" tra i due Paesi, sottolineando che questa elezione "apre una nuova storia per il Brasile".
In Italia, a esprimersi sulle elezioni brasiliane sono soprattutto esponenti dell'opposizione. Il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, scrive che "il popolo brasiliano" con questo risultato "rialza la testa per guardare con fiducia alle grandi sfide globali". Enrico Letta, segretario del Partito democratico, twitta "Viva #LulaPresidente!". Nicola Fratoianni, di Sinistra italiana, commenta: "Oggi è un buon giorno per il Brasile e per la democrazia. Si chiude la drammatica parentesi della presidenza Bolsonaro", definito "sovranista negazionista" che "ha portato il Brasile indietro di decenni".
Matteo Renzi, leader di Italia Viva, commenta: "Che storia incredibile quella del Presidente Lula. Che vittoria spettacolare quella di stanotte. Buon lavoro, Presidente. E scommetto che da lassù il tuo amico don Renzo ride come un pazzo". Il riferimento è a don Renzo Rossi, prete fiorentino morto nel 2013 che fu missionario in Brasile per molti anni.
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, tramite i canali di Palazzo Chigi fa le congratulazioni a Lula e afferma che "Italia e Brasile continueranno a lavorare insieme nel nome della storica amicizia tra i nostri popoli". Silenzio, invece, dal resto dei leader della maggioranza di governo – Silvio Berlusconi e Matteo Salvini – come anche dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani.