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Egypt Air, è polemica per il selfie del passeggero con il dirottatore

Ben Innes, passeggero inglese, tenuto in ostaggio fino a Cipro da Seif Eddin Mustafa, ieri si è fatto immortalare sorridente con lo stesso dirottatore. Ed oggi è stato “celebrato” sulle prime pagine di tutti i giornali britannici per questa che è l’ultima, discutibile frontiera dell’esibizionismo.
A cura di Biagio Chiariello
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“Il miglior selfie mai visto”: queste le parole con cui Ben Innes, il passeggero di Leeds ieri a bordo dell’aereo EgyptAir, ha definito la foto che si è fatto in compagnia del dirottatore del volo che per diverse ore ha tenuto tutto il mondo con il fiato sospeso, anche e soprattutto ipotizzando possibili risvolti terroristici della vicenda. Non era così, ma oggi quello scatto è su tutti i quotidiani del Regno Unito. "Ho pensato che se la bomba di cui parlava era vera, allora non avevo più nulla da perdere in ogni caso” si è giustificato Innes, intervistato dal Sun, di fronte a chi ha definito quella foto “una sciocchezza insensata e di pessimo gusto”. Innes ha 26 anni, lavora per una società di petrolio scozzese,  vive ad Aberdeen ed è un appassionato di rugby: “Durante il dirottamento – ha raccontato – ho iniziato a inviare messaggi dal mio telefono alla mia mamma, al mio patrigno e a un gruppo di famiglia. Volevo cercare di calmarli, rassicurarli che tutto era tranquillo e che sarebbe andato tutto bene”.

Alla fine la bomba di Seif Eddin Mustafa si è rivelata essere finta: “La mia mamma era ovviamente agitatata per il timore che mi potesse succedere qualcosa di male. Così mi scriveva di mantenere un profilo basso, di non fare nulla per attirare l'attenzione su me stesso… Ecco, non sapevo come dirle che mi ero già fatto un selfie con dirottatore” dice Innes. Non si è trattato però di un vero selfie: l’uomo infatti ha spiegato di essersi fatto fotografare da "una hostess", per poi completare l'opera trasmettendo l'immagine alla madre via telefonino.

A raccontare la vicenda di questa controversa ultima frontiera dell'esibizionismo ci aveva già pensato ieri l'unico ostaggio italiano del volo dirottato, Andrea Banchetti, che aveva assistito alla bravata e di aver ripreso l'inglese. Ma Innes non si mostra pentito. "Non sono sicuro del perché lo abbia fatto – ammette – ma credo di aver voluto dare un calcio alla prudenza, nel tentativo di restare positivo di fronte alle avversità".

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