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Egitto, ora il governo italiano teme una nuova ondata di profughi

A lanciare l’allarme è il ministro della Difesa Mauro: “L’Europa si assuma le sue responsabilità politiche anche in previsione di una forte ripresa dei flussi migratori, stante l’acuirsi delle crisi nell’area afro-mediterranea”.
A cura di Redazione
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Resta altissima la tensione in Egitto, con quella che sembra delinearsi come una tremenda e sanguinosa guerra civile e che ha già provocato centinaia di morti tra la popolazione. Mentre si discute sulla possibilità che il Governo attualmente in carica sciolga l'organizzazione dei Fratelli Musulmani, la diplomazia internazionale continua a lavorare per tentare almeno di circoscrivere una crisi senza precedenti. Questa mattina è intervenuto anche il ministro degli Esteri italiano Emma Bonino, con una intervista a La Stampa nella quale fa il punto della situazione e conferma anche la linea del nostro esecutivo. "L'utilizzo brutale della forza da parte dell'esercito contro il suo popolo e' inaccettabile, va deplorato senza mezzi termini", anticipa Bonino, che poi si espone nel merito delle questioni centrali della vicenda: "Esistono precise responsabilità dei Fratelli Musulmani ma metterli al bando avrebbe conseguenze devastanti e significherebbe mandarli in clandestinità con il rischio di potenziare l'estremismo dei gruppi". Quanto allo scenario temuto dalla comunità internazionale il ministro avverte: "Se l'Egitto precipita nel caos, le onde d'urto della sua instabilità si ripercuoteranno in tutta l'area, non c'è dubbio. L'Egitto è parte essenziale del grande gioco per il potere geopolitico regionale".

Una preoccupazione condivisa anche dal ministro della Difesa Mario Mauro, che al taccuino del Mattino sostiene: "C'è da convocare immediatamente una riunione dei ministri degli Esteri dell'Ue. E bene ha fatto ieri il presidente del Consiglio Letta a chiedere un intervento deciso dell'Europa, sul versante politico-diplomatico. L'Europa si assuma le sue responsabilità politiche anche in previsione di una forte ripresa dei flussi migratori, stante l'acuirsi delle crisi nell'area afro-mediterranea". Insomma, il timore del Governo è quello di assistere impotente ad una nuova ondata di sbarchi di profughi, soprattutto se la situazione dovesse precipitare e "una guerra civile nel cuore del Mediterraneo destabilizzerebbe tutta l'area euro-mediterranea con conseguenze gravissime. È da scongiurare a qualunque costo l'effetto-mosaico in tutti i Paesi mediterranei reduci dalle cosiddette primavere arabe".

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