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Omicidio Giulio Regeni

Egitto, i legali della famiglia Regeni: “Autorità vogliono chiudere nostri uffici”

Il Coordinamento egiziano dei diritti e le libertà (Ecfr), che sostiene gli sforzi della famiglia Regeni per ottenere la verità sulla morte del figlio Giulio ha denunciato una perquisizione nei propri uffici. Secondo i consulenti della famiglia, “la tempistica dellʼispezione non è una coincidenza dopo la pubblicazione di un dossier sulle sparizioni forzate in Egitto”
A cura di Biagio Chiariello
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La sicurezza nazionale e la polizia egiziana avrebbero perquisito al Cairo la sede dell'Ecrf, il Coordinamento egiziano dei diritti e le libertà (Ecfr), dove lavorano i consulenti della famiglia Regeni: "Vogliono chiuderci, hanno persino cercato di mettere un sigillo alla porta" spiegano i membri della commissione, sottolineando come l'associazione "non sia un'organizzazione politica ma uno studio legale" aggiungendo che la chiusura dell'ufficio era "illegittima" perché la loro ong opera in conformità con la legge egiziana. Viene inoltre ricordato come già, nell'ottobre dello scorso anno, un'altra commissione dell'Autorità per le Investigazioni aveva fatto una visita a sorpresa simile.

Il dossier "scomodo" per le autorità

Per l'Ong "questa visita è un altro tentativo di mettere sotto silenzio la società civile in Egitto. La tempistica della visita non è una coincidenza, perché meno di un mese fa, Ecrf ha pubblicato la sua relazione annuale sulle sparizioni forzate in Egitto. Il rapporto ha documentato 378 casi tra il mese di agosto 2016 ed il mese di agosto 2017 e ha etichettato gli apparati egiziani di sicurezza come l'attore principale di queste violazioni. Inoltre, il 5 settembre 2017, il governo egiziano ha bloccato il sito web di Ecrf". L'Ong ricorda inoltre che "non è una coincidenza il fatto che i suoi legali vedranno presto i familiari di Giulio Regeni per continuare ad aiutarli nell'indagine".

Anche per Gentiloni va fatta verità su Regeni

"Il rafforzamento delle relazioni politiche fra i due paesi e tutti gli sviluppi circa il caso dell'accademico Giulio Regeni" sono stati fra gli argomenti discussi ieri dal premier, Paolo Gentiloni, e dal capo di Stato egiziano Abdel Fattah Al Sisi nel loro incontro a New York a margine dei lavori dell'Assemblea Generale dell'Onu. Lo ha reso noto un comunicato della presidenza egiziana. "Le due parti si sono trovate d'accordo sul proseguimento della stretta cooperazione e continua fra gli inquirenti dei due paesi. Il presidente ha confermato la determinazione totale dell'Egitto a portare alla luce la verità su questo caso e ad assicurare i colpevoli alla giustizia". Sono state esaminate questioni regionali e internazionali e la situazione in Libia", ha riferito ancora il portavoce aggiungendo che Sisi "ha sottolineato l'importanza di giungere a una soluzione politica in modo da mantenere la sovranità e la sicurezza territoriale" del Paese nordafricano.

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