Egitto, i Fratelli Musulmani contro El Baradei: “È un uomo degli Usa”
Il brusco rallentamento sul percorso che avrebbe dovuto portare alla guida del Governo (temporaneo) egiziano il premio Nobel El Baradei, arriva con una stringata comunicazione della Presidenza ad interim del Cairo: "Ci sono varie opzioni sul nome del primo ministro". Tradotto in parole povere, vuol dire che intorno al nome di Mohammed si registrano forti perplessità e una decisa opposizione dei partiti islamici. Su tutti, ovviamente, sono i Fratelli musulmani a porre il veto, ma resistenze arrivano anche dall'altro partito conservatore islamico Nour, che pure aveva preso le distanze dalla Presidenza Morsi. In entrambi i casi il giudizio su El Baradei è pressocché unanime: è un uomo degli Usa in Egitto (e non è servito il comunicato della Casa Bianca che nega qualunque coinvolgimento nelle vicende della zona).
Si tratta di un passo indietro evidente, che potrebbe pregiudicare la rapida formazione di quel governo di transizione "inclusivo" di cui avevano parlato sia El Baradei che il Presidente ad interim Adly Mansour. Anche perché, parallelamente, le voci che giungono sulle costituzioni di nuovi gruppi fondamentalisti non sono affatto rassicuranti. In particolare, c'è grande preoccupazione per la formazione del gruppo Ansar al Shariah, che minaccia la violenza per imporre la sharia ed esprime una forte condanna per la deposizione di Morsi.