Egitto, dopo Mubarak: El Baradei si candida alla guida del Paese
"Quando si apriranno le porte per le candidature presidenziali, ho intenzione di presentarmi". Con queste parole ha ammesso la sua intenzione di partecipare come candidato alla presidenza dell'Egitto, il leader dell'opposizione Mohamed El Baradei. L'ex direttore generale dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (AIEA), 69 anni, ha fatto queste dichiarazioni in un programma delle televisione egiziana emesso in diretta sul canale ONTV.
In questo modo sono finite le voci sulle aspirazioni del diplomatico egiziano che è tornato nel suo paese da circa un anno, intraprendendo una campagna per chiedere riforme costituzionali ed una reale volontà di modernizzazione al Governo dell'allora presidente Hosni Mubarak. Tuttavia fino a questo momento El Baradei non aveva mai confermato una sua reale candidatura. Il 28 gennaio era presente in piazza Tahrir, il luogo simbolo della protesta egiziana, per chiedere la fine di un regime oppressore che durava da 30 anni esortando l’esercito, dopo le dimissioni di Mubarak, a coinvolgere la popolazione civile nel processo di passaggio dei poteri rispettando così le sue aspettative. Nel programma in onda sulla televisione Ontv, Baradei ha anche dichiarato che voterà contro il referendum indetto per emendare la Costituzione dal Consiglio supremo militare ora al potere in Egitto: "Sarebbe un insulto alla rivoluzione, se decidessimo di recuperare questa Costituzione. Ne serve una nuova".
Il prossimo presidente dell'Egitto potrebbe essere dunque El Baradei: considerato un riformista, dopo essersi laureato all'università del Cairo, ha ottenuto un dottorato in diritto internazionale a New York. Diventa famoso durante ‘ultima guerra in Iraq: nel novembre del 2002, in qualità di capo della AIEA ha guidato gli ispettori dell'Onu per verificare la distruzione delle armi di massa da parte di Saddam Hussein e impegnandosi al massimo per evitare lo scoppio della guerra in quel paese e vincendo nel 2005 il premio Nobel per la Pace. Adesso lo aspetta un'altra dura lotta : quella di diventare il primo presidente del nuovo Egitto democratico e libero.