Ecco i simboli “satanici” nelle monete dell’Euro: cosa significano realmente?
Essendo ormai sedati dalla propaganda dei "massoni che controllano il Mondo" non vi sarete sicuramente accorti che nelle monete da uno e due euro, in rilievo sul rovescio, sono visibili sei stelle in alto, altrettanto in basso e altre sei linee verticali che le collegano. Rappresenterebbero il numero della Bestia: "666". Una cosa analoga succede anche osservando le banconote americane. Tutto questo si collega spesso alle teorie di complotto, dove il simbolismo regna sovrano – come avevamo già trattato in un articolo precedente – chiamando in causa anche associazioni segrete, realmente esistenti (come i massoni) o totalmente inventate. La storia dei simboli scelti per le monete in circolo nell'Ue meriterebbe un approfondimento a parte, tanto più che non essendo molto nota permette di far girare in Rete le più varie interpretazioni, compresa quella "satanista".
Il numero della Bestia. Il fatto che gli Stati fondatori dell'Unione europea fossero sei dev'essere puramente casuale, oppure fa tutto parte del complotto; dovevano esserci sei fondatori per poter inserire il simbolo satanico nelle monete da uno e due euro. Proprio il mese scorso i rappresentanti di questi paesi – tra cui l'Italia – si sono riuniti per discutere del futuro dell'Unione. Non si menzionano eventuali messe sataniche, almeno questo è quello che vogliono farci credere.
Simboli fallici. In queste monete comparirebbero altri simboli inquietanti, anzi "fallici". Come si può notare osservando la forma dei paesi scandinavi, nella rappresentazione dell'Europa riportata nel retro. La non adesione della Norvegia fa parte del piano volto a far comparire una rappresentazione del membro maschile, di cui – sostengono certi complottisti – il "governo ombra ha un'ossessione".
Quella misteriosa "runa" nel rovescio. Più in basso notiamo un altro simbolo del numero satanico "666", nascosto mediante un "4" opportunamente inserito, ha propio le fattezze tipiche delle rune, lettere dell'alfabeto utilizzato dalle antiche popolazioni germaniche, ritenuto magico. Peccato che non si tratti di un numero, né di un simbolo runico, bensì delle iniziali di Luc Luycx l'ingegnere informatico che disegnò col programma di grafica vettoriale Corel Draw il rovescio della moneta.