Ebola, infermiera Usa rompe la quarantena: “Sto bene e voglio essere libera”

È ormai scontro diretto tra Kaci Hickox, l'infermiera del Maine tornata negli Usa dopo aver curato pazienti di ebola in Africa occidentale, e le autorità locali. Dopo ave già duramente protestato per le condizioni che le erano state riservate al suo ritorno in Patria, la donna infatti  ha deciso di porre fine alla sua quarantena uscendo fuori casa e parlando con i giornalisti. La polizia che controlla la sua casa non è intervenuta ma, come ha dichiarato un rappresentante del Dipartimento di Salute dello Stato, i funzionari aspettano un ordine del tribunale che permetta alla polizia di detenere Hickox. L'infermiera ha spiegato nella conferenza improvvisata di aver tenuto fede alla quarantena volontaria evitando il contatto con altre persone negli scorsi giorni, ma che ora sta bene e ha intenzione di uscire. "Rimango allibita da queste politiche di quarantena che sono obbligata a seguire anche se sono in perfetta buona salute", ha dichiarato infatti Hickox che è pronta a dare battaglia legale allo Stato.

Scontro in tribunale

Dopo lo scontro con le autorità, l'infermiera aveva accettato di non uscire in pubblico nonostante non abbia mostrato sintomi e i test per la malattia hanno dato esito negativo. Ora però non vuole continuare la quarantena e ha spiegato che se le autorità cercheranno di obbligarla i suoi legali porteranno il caso in tribunale. I funzionari statali, però, hanno ribadito che la donna deve rimanere in isolamento fino al 10 novembre, cioè fino alla fine del periodo di incubazione per l'ebola. "Speravamo che l'operatore sanitario avesse deciso di rispettare volontariamente i protocolli, ma lei ha dichiarato pubblicamente che non lo farà. Siamo molto preoccupati per la sua sicurezza e la salute sua e  della comunità" ha dichiarato il governatore del Maine, Paul LePage.