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Ebola, guarita l’infermiera spagnola che aveva contratto il virus

Dalla Spagna arriva una buona notizia nella lotta contro l’Ebola: Teresa Romero, prima contagiata europea, è guarita. Sarà comunque necessario un secondo esame di conferma. Intanto l’Oms ammette i propri errori nella gestione dell’emergenza.
A cura di Biagio Chiariello
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L'infermiera spagnola Teresa Romero, la prima europea ad essere colpita dall'Ebola, non mostra più presenza del virus nel sangue. A darne l’annuncio fonti dell’ospedale Carlos III di Madrid, dove la 44enne è ricoverata dal 6 ottobre, secondo cui un primo test condotto domenica "è risultato negativo". La notizia è stata poi ufficializzata dal primo ministro spagnolo Mariano Rajoy, che in una nota ha spiegato che un'analisi del sangue ha rivelato che il sistema immunitario della donna “ha eliminato il virus dal suo corpo”. La cautela è comunque d'obbligo. Se anche un secondo esame darà risultato negativo, il caso potrà dirsi praticamente chiuso, ma non per questo Teresa potrà lasciare l’ospedale. La paziente infatti soffre di una grave infezione ai polmoni e solo tre giorni fa ha ripreso a mangiare. La donna, secondo quanto riporta El Pais, dovrà rimare in osservazione per altre tre settimane per esser certi che non sia colpita da una ricaduta (l’Ebola ha un'incubazione che dura, appunto, 21 giorni) e solo se l'infezione non si riprodurrà potrà essere dichiarata ufficialmente guarita.

L'Oms ammette i propri errori nella gestione dell'emergenza Ebola

Tuttavia la notizia della (quasi) guarigione dell’infermiera spagnola, non cambia la ”tempesta perfetta che stava arrivando”. L’Oms infatti si è fatto un duro esame di coscienza su come le autorità hanno risposto alla malattia: staff incompetente, burocrazia e mancanza di informazioni affidabili, sono alla base di una gestione non adeguata dell’emergenza. È quanto si legge in un documento interno all’Organizzazione trapelato alla stampa, in cui viene riportato – secondo la denuncia la ong Oxfam – che l’epidemia può diventare “disastro umanitario della nostra generazione”. L'Oms non commenta il documento, limitandosi a dire che i "dettagli inclusi non saranno discussi fino a quando il documento non sarà completato e i fatti chiariti e provati. Siamo per la trasparenza e la responsabilità e pubblicheremo la revisione quando tutti i fatti saranno controllati".

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