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“E’ questa la seconda bomba dell’attentato di Boston?”

Nelle immagini inviate da uno spettatore della maratona ad un canale tv americano, si vede una sacca accanto a una cassetta postale proprio nel luogo dell’esplosione. Forse conteneva l’ordigno micidiale, ed ora è all’analisi dell’FBI.
A cura di Biagio Chiariello
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Queste due immagini potrebbero contenere indizi determinati per dare una svolta alle indagini per i fatti della maratona di Boston. Le foto sono state inviate all'FBI da uno spettatore che era dall'altra parte della strada rispetto alla zona della seconda esplosione. Nella prima, si nota una borsa deposta accanto ad una cassetta postale nei pressi delle transenne poste a protezione degli spettatori che assistono alla corsa. Una seconda foto, scattata un'ora dopo su Boylston Street all'esterno del Forum Bar, mostra le vittime dell'esplosione disteso proprio nel luogo dove era stata sistemata la borsa. Lo scatto è stato volutamente oscurato dal canale televisivo USA 7News per evitare di mostrare i corpi delle vittime della bomba. Gli esperti forensi della agenzia investigava americana in questo momento sono a lavoro anche per analizzare le fibre di nylon rinvenuta sulla scena.

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Come è emerso ieri, le bombe erano ordigni micidiali, composte di metallo, chiodi e cuscinetti a sfera piazzati in pentole a pressione. Si tratta di dispostivi usate dai terroristi per decenni, dall’Italia al Medio Oriente, da estremisti di destra come da anarchici, da mujaheddin pachistani ai separatisti dell’Eta. Così come in quei casi, anche per Boston gli ordigni sono stati deliberatamente progettati per provocare esplosioni che riuscissero a ferire, mutilare e uccidere passanti innocenti.

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