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E all’asta finisce pure il cappio che uccise Saddam Hussein

Mawaffak Al-Rubaie, ex oppositore politico di Saddam ha messo all’asta il cappio dell’impiccagione del Rais: prezzo base 7 milioni di dollari.
A cura di Redazione
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Lui si chiama Mawaffak al-Rubaie, è stato uno dei più determinati oppositori politici di Saddam Hussein (nonché, pare, uno dei “contatti” statunitensi in Iraq), ed è il proprietario di una reliquia “storica” molto particolare: il cappio con il quale fu giustiziato il Rais il 30 dicembre del 2006. Ora il politico ha deciso di liberarsi del cimelio, mettendolo in vendita ad un costo a dir poco esorbitante: 7 milioni di dollari. Una cifra che pare non aver scoraggiato gli acquirenti, tanto che sembra ci siano già molte offerte: si parla di una famiglia israeliana, di uomini d’affari del Kuwait (come ricorderete fu l’invasione del piccolo stato confinante con l’Iraq a scatenare il primo conflitto fra iracheni ed occidentali) e di “organizzazioni” iraniane.

Il cappio, mostrato da Mawaffak in favore di telecamera, è quello immortalato dalle immagini video che mostrarono l’impiccagione di Saddm, catturato dopo una lunga latitanza nei pressi del suo villaggio natale, al termine della “seconda invasione” dell’Iraq, cominciata nel 2003 dall’amministrazione statunitense guidata da George W. Bush (operazione che costò centinaia di migliaia di morti e, ormai è opinione comune, è stata alla base dell’enorme instabilità dell’intera area mediorientale).

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