Duri scontri in Siria: i ribelli hanno bombardato l’aeroporto di Aleppo
Continuano gli scontri pesanti ad Aleppo, teatro da giorni di una guerra senza sosta tra l’esercito siriano e i ribelli che si oppongono al regime di Assad. Secondo le notizie che fornisce oggi l’Osservatorio siriano dei Diritti dell’uomo, i ribelli hanno bombardato l’aeroporto militare di Menagh, 30 chilometri a nord-est della città, sito da dove decollano gli elicotteri e i caccia dell’esercito di Assad. Da quanto si apprende i ribelli avrebbero rubato un carroarmato che poi hanno utilizzato contro lo scalo. Gli stessi ribelli, che ora sarebbero dunque in possesso di armi pesanti, hanno affermato che questo è “un attacco per conquistare l’aeroporto da dove partono i mezzi che bombardano Aleppo”.
Scontri anche a Damasco – Inoltre, secondo quanto ha reso noto la Al Jazeera, gli insorti avrebbero preso il controllo di un altro posto di frontiera al confine con l’Iraq. Diverse fonti giornalistiche sul posto hanno affermato di aver sentito i bombardamenti e di aver visto le fiamme provenire dall’aeroporto di Aleppo. La guerra civile, intanto, continua anche in altre zone della Siria, in particolare nella capitale Damasco dove nella sola giornata di ieri sarebbero stati uccisi almeno 43 civili, vittime che si sommano al gravissimo bilancio di questo conflitto. In un comunicato dell’Osservatorio Siriano si legge che “le truppe del regime sono entrate a Jdaidet Artouz e hanno arrestato un centinaio di giovani che sono stati poi condotti in una scuola e ivi torturati”.
Le missioni segrete di Obama per aiutare gli insorti – Intanto proprio ieri, dopo settimane di silenzio, ha parlato il presidente Assad il quale si è congratulato con i suoi militari per la loro lotta contro quelle che ha definito come delle “bande criminali terroristiche”. Per Assad “il destino del nostro popolo e della nostra nazione dipende da questa battaglia”. Invece, contro il regime, ci sono anche gli Stati Uniti: la Cnn ha fatto sapere che Obama ha autorizzato missioni segrete a sostegno dei ribelli con un ordine firmato già mesi fa e permettendo alla Cia e ad altre agenzie di intelligence di fornire sostegno alla rivolta contro Assad.