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Durante una visita al museo bambino di 4 anni distrugge un’anfora di 3500 anni fa

Il reperto era stato esposto nei pressi dell’ingresso del Museo Hecht di Haifa insieme ad altri pezzi dell’età del bronzo, tra il 2200 e il 1500 a.C.. Si trattava secondo gli esperti di un vaso molto raro perché arrivato fino ai giorni nostri intatto, superando indenne guerre e terremoti.
A cura di Davide Falcioni
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Un bambino di quattro anni che stava visitando un museo archeologico ad Haifa, in Israele, ha mandato in frantumi un'anfora risalente a circa 3500 anni fa. Il reperto era stato esposto nei pressi dell'ingresso del Museo Hecht insieme ad altri pezzi dell'età del bronzo, tra il 2200 e il 1500 a.C., e si trattava secondo gli esperti di un vaso molto raro perché arrivato fino ai giorni nostri intatto, superando indenne guerre e terremoti. Ci ha pensato un bambino di quattro anni a mandarlo in mille pezzi: il piccolo infatti si è avvicinato incuriosito ed ha tirato a sé uno dei manici del vado per guardare cosa contenesse, facendolo però cadere. Va detto che il reperto, esposto vicino all'ingresso del museo, non era protetto da vetri o altre barriere poiché era intenzione dei curatori " mostrare reperti archeologici senza ostacolo per il loro fascino speciale".

L'anfora prima di essere mandata in mille pezzi
L'anfora prima di essere mandata in mille pezzi

L'incidente è avvenuto alcuni giorni fa e a quanto pare sia il bambino che i suoi genitori sarebbero molto addolorati per il danno causato. Il Museo Hecht ha però preso l'episodio "con filosofia" dichiarando di aver invitato sia il bimbo che il resto della sua famiglia a una visita guidata. "Ci sono casi in cui gli oggetti esposti vengono danneggiati intenzionalmente e tali casi vengono trattati con grande severità, coinvolgendo anche la polizia", ​​ha commentato alla BBC il direttore del museo. "In questo caso, tuttavia, la situazione non era questa. Il vaso è stato danneggiato accidentalmente da un bambino in visita al museo".

Per il restauro dell'anfora è stato incaricato uno specialista in conservazione, che lo riporterà al suo posto "in tempi brevi". Il padre del bambino, Alex, ha commentato che si sentiranno "sollevati" solo quando vedranno il vaso nuovamente intatto, ma ha aggiunto di essere molto dispiaciuto perché, in ogni caso, "non sarà più lo stesso oggetto". Il museo ha chiarito che "ove possibile, gli oggetti vengono esposti senza barriere o pareti di vetro". E che, "nonostante questo raro incidente", intende continuare questa tradizione.

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