Due russi fuggono in barca in Alaska dallo stretto di Bering per evitare di combattere in Ucraina
Per evitare di essere arruolati e di combattere in Ucraina nell’ambito della mobilitazione voluta da Putin, due giovani cittadini russi sono arrivati ad escogitare una avventurosa fuga in barca attraverso lo stretto di Bering.
A rivelarlo le autorità dell'Alaska dove i due uomini sono arrivati chiedendo immediatamente asilo politico agli Stati Uniti.
Per lasciare la Russia e approdare direttamente negli Stati Uniti, infatti, i due hanno pensato di prendere la strada più breve ma anche la più pericolosa e impervia, giungendo infine su una remota isola dell'Alaska nel Mare di Bering.
Per attraversare la frontiera i due si sono avventurati su una piccola barchetta cercando il più possibile di passare inosservati ed evitare così il servizio militare obbligatorio.
La coppia sulla piccola imbarcazione si è spiaggiata martedì vicino a Gambell, un insediamento di appena 600 persone sull'isola di San Lorenzo, un pezzo di terra nell’Oceano Pacifico che si trova ad ovest dell'Alaska e fa parte degli Stati Uniti ma geograficamente più vicina alla Russia visto che la terraferma più vicina è la penisola siberiana di Chukotka.
Un impiegato comunale dell’isola ha raccontato ad Alaska’s News Source che i russi hanno affermato di essere salpati dalla città di Egvekinot, nella Russia nord-orientale.
Un residente locale ha detto che uno degli uomini aveva un aspetto europeo e parlava inglese, mentre l'altro sembrava essere di etnia yupik siberiana.
I residenti locali hanno subito avvisato la guardia costiera che ha preso in carico i due russi trasferendoli ad Anchorage, la più grande città dell'Alaska, dove sono stati presi in custodia dalle autorità federali statunitensi.
Le autorità Usa fanno sapere che i due, dopo i controlli del caso, saranno trattati in conformità con le leggi sull'immigrazione degli Stati Uniti.
Nonostante le notizie di fughe dalla Russia per evitare l’arruolamento, quella del Mare di Bering è sicuramente una rotta poco accessibile, lo stesso governatore dell'Alaska, Mik Dunleavy ha dichiarato: “Non prevediamo un flusso continuo di individui o una flottiglia in arrivo. Non abbiamo alcuna indicazione che accadrà, probabilmente si è trattato di un caso singolo”.