Due europei bruciati vivi in Madagascar: uno potrebbe essere italiano
Due uomini europei sono stati bruciati vivi in Madagascar dalla folla inferocita, che li ha accusati di aver trafficato in organi umani dopo la scomparsa di un bambino. A confermarlo è stata la polizia locale, che ha reso noto alla Bbc ulteriori dettagli della barbara esecuzione: le autorità locali hanno comunicato che le due vittime sarebbero francesi, ma i residenti di Nosy Be – luogo dove è avvenuta l'esecuzione – hanno raccontato che uno dei due potrebbe essere stato un italiano. La portavoce del ministero degli esteri transalpino ha confermato che uno dei due era cittadino francese.
Il corpo senza vita di un ragazzino di otto anni è stato trovato questa mattina privo degli organi genitali e della lingua. A quel punto è scattata una vera e propria caccia all'uomo, conclusasi in un palazzo, dove gli abitanti hanno trovato i resti umani. Si trattava di un palazzo abitato da europei. A quel punto i due uomini sono stati catturati e uccisi, bruciati vivi. Secondo alcuni testimoni i due occidentali avrebbero confessato, sotto tortura, di essere dei trafficanti di organi.
Nosy Be è il fiore all'occhiello dell'industria turistica del Madagascar: si tratta di una delle mete predilette dagli occidentali che si recano sull'isola africana, che si trova nell'Oceano Indiano e il prossimo 25 ottobre avrà le elezioni. Non è la prima volta che si sostiene che degli occidentali si rechino nella località per trafficare in organi umani, tuttavia non è escluso che si tratti di dicerie fatte circolare per creare tensione negli ultimi giorni di campagna elettorale. Intanto l'ambasciata francese ha invitato i suoi cittadini a non recarsi a Nosy Be e, per chi si trova già sul posto, a rimanere chiuso in casa e non andare sulle spiagge, dove si segnalano episodi di violenza.