Droga la moglie e la fa stuprare per anni da sconosciuti per filmarla: a processo oltre 50 uomini
Oltre 50 uomini a processo per stupro ai danni di una stessa donna che non si era mai accorta di nulla perché drogata e stordita dal marito che aveva organizzato ogni singola violenza. È il procedimento giudiziario che si aprirà nei prossimi mesi in Francia dopo la chiusura delle indagini su un caso di abusi sessuali terribile che ha sconvolto il Paese. Dopo aver scoperto ben 92 casi di violenza sessuale ai danni della donna, infatti, gli inquirenti sono riusciti a identificare cinquantuno degli 83 aggressori, di età compresa tra 26 e 73 anni, e per loro la Procura di Avignone ha chiesto nei giorni scorsi il processo al tribunale penale di Vaucluse per “stupro aggravato”
La terribile vicenda è stata scoperta quasi per caso nel 2020 quando il marito della vittima fu denunciato da alcune donne che accusavano il pensionato di averle filmate sotto la gonna al centro commerciale. A seguito di una perquisizione nella sua casa a Marzan, gli investigatori scoprirono in effetti vari filmati di donne riprese nei supermercati ma si imbatterono anche in qualcosa di inatteso e sconvolgente.
Nel computer dell'uomo, oggi settantenne, vi era un cartella dal titolo "Abuso", con all'interno decine e decine di filmati catalogati con cura e tutti con lo stesso nome seguito dalla data. I titoli delle centinaia di file video indicavano infatti il momento della violenza sessuale e la frase inequivocabile "Abuso". Vittima di ogni singolo episodio era la moglie dell'uomo ogni volta stuprata da una persona diversa che il marito cercava online sui siti per scambi di coppia.
Nell'inchiesta sono elencati novantadue stupri commessi contro la donna da 83 uomini diversi. Secondo gli inquirenti gli abusi infatti sarebbero andati avanti per quasi un decennio e cioè dal 2011 al 2020 e sempre con lo stesso meccanismo. L'uomo durante i pasti avrebbe somministrato alla moglie medicinali per stordirla e farla addormentare prima di invitare gli uomini a fare sesso con lei mentre era priva di sensi nella loro casa di Mazan, vicino ad Avignone.
Tra gli imputati identificati dalla polizia vi sono uomini di ogni estrazione sociale, da un vigile del fuoco a un consigliere comunale, da una guardia carceraria a un infermiere passando per un giornalista. Molti di loro si sono difesi sostenendo che pensavano che la donna stesse simulando l'incoscienza come parte di un gioco sessuale concordato ma per gli investigatori non potevano non sapere che la donna era stata drogata, perché il marito ha sempre affermato di averli informati prima di ogni episodio di abuso. Gli imputati rischiano fino a venti anni di carcere ciascuno.