Dresda, furto da un miliardo nella stanza del Tesoro: “Refurtiva è in vendita sul dark web”
Si tinge ulteriormente quello che sarà ricordato come il furto di gioielli più clamoroso dal dopoguerra. I preziosi rubati nel castello di Dresda, in Germania, sarebbero stati rintracciati in vendita sul ‘dark web’ e sarebbero stati offerti a una tv tedesca. “Sulla fondatezza di questa proposta stiamo indagando” dice la polizia locale. In particolare gli inquirenti si stanno interrogando sulla misteriosa offerta della vendita di due dei gioielli di maggior pregio della leggendaria collezione di Augusto il Forte ad una società di sicurezza israeliana. Quest’ultima infatti ha finto di voler acquistare i preziosi e ha ricevuto una email di risposta: 9 milioni di euro (da pagare in bitcoin) per un medaglione a forma di stella e un diamante.
Gioielli in vendita sul dark web
Nella fattispecie, è stata la trasmissione “Kripo Live” (che sta a significare “polizia criminale live”) a ricevere l’offerta attraverso lo stesso indirizzo e-mail “criptato” con le quali degli sconosciuti avevano contattato la società israeliana Cgi. Come riferisce la Bild Zeitung, è Zvika Nave, direttore commerciale della suddetta compagnia, ad affermare che ignoti avrebbero inviato una serie di e-mail nelle quali si offre la "vendita" dell'opera Aquila Bianca, cioè la medaglia a forma di stella dell'omonimo ordine polacco, nonché del Bianco Sassone, un diamante da 50 carati acquistato nel 1728 dal medesimo Augusto il Forte da un gioielliere di Amburgo insieme al celebre "Diamante verde di Dresda", anch'esso conservato nella ‘Volta Verde'."Tutte le informazioni da noi ricevute ovviamente sono state subito inoltrate in tempo reale agli inquirenti", ha aggiunto il direttore commerciale della Cgi.
Il furto del tesoro nel castello di Dresda
Il clamoroso colpo al castello di Dreda risale al 25 novembre scorso: due ladri (probabilmente assistiti da complici) riuscirono ad accedere nella stanza dei tesori attraverso una piccola finestra e a distruggere con un'ascia la vetrina che proteggeva i gioielli più importanti tra quelli della "Volta verde" del palazzo. I malviventi erano poi fuggiti a bordo di un’auto trovata bruciata in un parcheggio della città. A dicembre un misterioso mecenate aveva offerto (attraverso un suo rappresentante) 1 milione e 300mila euro a chi avesse restituito i preziosi sottratti.