Dramma in Brasile, ospedali Covid senza ossigeno: medici costretti a praticare ventilazione manuale
"L'ossigeno oggi è finito in tutta l'unità, moltissime persone stanno morendo. Per favore aiutateci. Se qualcuno ha una bombola di ossigeno, la porti in ospedale". In un filmato che sta facendo il giro dei social, un'operatrice medica di Manaus, la capitale dell'Amazzonia lancia il suo appello disperato. Il sistema sanitario pubblico nello Stato brasiliano, è entrato in fase di collasso nel corso della seconda ondata della pandemia di Covid-19, che ha investito il territorio nelle ultime settimane. Il dipartimento della Salute federale ha annunciato di aver terminato tutte le scorte di ossigeno e di essere impossibilitato a fornire assistenza ai malati Covid ricoverati. Il personale medico è costretto a praticare la ventilazione manuale per mantenere in vita i pazienti. Per questo motivo le autorità locali hanno iniziato a trasferire i pazienti verso le capitali di altri Stati vicini come Teresina (Piauì), Sao Luis (Maranhao), Brasilia (Distretto federale), Joao Pessoa (Paraiba), Natal (Rio grande do Norte) e Goiania (Goias).
La situazione Covid in Brasile e nello Stato dell'Amazzonia
Il Brasile ha registrato più di 205.000 morti per virus dall'inizio della pandemia, il secondo numero di vittime più alto al mondo, dopo gli Stati Uniti. La media di contagi, ricoveri e morti di coronavirus nello stato dell'Amazzonia è aumentata esponenzialmente nell'ultimo mese. Nella settimana appena trascorsa, i decessi sono cresciuti di quasi il 200 per cento. La stampa locale mostra immagini di medici e familiari di pazienti che vanno alla ricerca di bombole di ossigeno nelle farmacie e le trasportano con i propri mezzi in ospedale. Il ministro della Salute, Eduardo Pazuello, che ha visitato l'Amazzonia nei giorni scorsi, ha annunciato che "Manaus rappresenta la priorità del governo in questo momento".