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Guerra in Ucraina

Ucraina, Draghi: “Ho chiesto a Putin la pace, ma ho trovato un muro, Biden invece la vuole”

Draghi racconta ai ragazzi della scuola Dante Alighieri di Sommacampagna di aver chiesto a Putin la pace, ma di aver trovato “un muro”. Il premier loda invece Biden.
A cura di Giacomo Andreoli
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"Ho chiesto a Putin la pace, e ho trovato un muro. Con Biden ho avuto più fortuna". Mario Draghi parla così ai ragazzi della scuola Dante Alighieri di Sommacampagna, nel veronese, che ha visitato stamattina. Secondo il premier "chi attacca usando la violenza ha sempre torto, ma l'Ucraina si sta difendendo dagli schiaffi che gli sta dando la Russia". Quindi si chiede in maniera retorica cosa si può fare per aiutare "l'amico" ucraino e cioè cercare la pace, facendo in modo che "i due, Mosca e Kiev, smettano di sparare e comincino a parlare".

Il capo del governo racconta poi i suoi pensieri e le sue sensazioni quando a fine febbraio la Russia ha iniziato la guerra in Ucraina. "Lo sapevo – rivela- ero sicuro che sarebbe successo perché purtroppo è successo anche in passato con l'Unione Sovietica e poi non si portano 200.000 truppe in assetto di guerra sul confine di un paese se non per attaccare. Ma allo stesso tempo non volevo crederci". Draghi ricorda quindi di aver telefonato a fine febbraio a Putin per chiedergli di fermarsi subito, ma l'invasione è stata lanciata senza se e senza ma. Questa mossa la definisce "un dramma terribile, un errore spaventoso". I due, poi, si sono risentiti al telefono a fine marzo.

Più in generale, sul suo ruolo da premier, l'ex numero uno della Bce dice di sentire in maniera molto forte la responsabilità di guidare un Paese "in un momento difficile, ma responsabilità è anche agire, fare le cose". Ricorda infatti di non essere stato eletto, ma nominato da Mattarella per affrontare le sfide del momento: principalmente il coronavirus e la crisi economica, a cui ora si è aggiunta quella della guerra. Quanto all'accoglienza dei profughi ucraino il premier loda l'operato dei cittadini italiani. Secondo lui sono stati "bravissimi": sono arrivati quasi 120mila profughi e "le famiglie italiane hanno aperto le loro case". Non solo. "Le regioni e i comuni– aggiunge- hanno fatto tantissimo. Mi commuove quello che accade nelle scuole. Sono arrivati circa 4500 minori non accompagnati, che sono stati tutti inseriti".

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