Dovevano aiutare Putin a conquistare l’Ucraina, i ceceni scappano dopo “centinaia di morti” in pochi giorni
Tra le forze che hanno invaso l’Ucraina e combattono al fianco della Russia ci sono anche i ceceni. O meglio, c'erano. I Kadyrovtsy, il gruppo paramilitare filorusso guidato da Ramzan Kadyrov, governatore della Repubblica Cecena dal 2007, avrebbero "abbandonato la zona di guerra dopo aver perso diverse centinaia di soldati", afferma l'intelligence militare ucraina. Il servizio di sicurezza dell’Ucraina (SBU) fa sapere che le truppe cecene sono tornate a Grozny, la capitale della Repubblica della Federazione Russa "dopo aver subito un gran numero di morti nelle prime tre settimane di guerra".
I ceceni in Ucraina
I rapporti sulle truppe cecene che hanno partecipato all'invasione russa dell'Ucraina sono iniziati nei primi giorni dell'attacco il 24 febbraio. Il 26 febbraio è iniziato a circolare un video di militari ceceni che issano una bandiera russa sull'edificio di un'unità militare a Gostomel, un villaggio a 50 chilometri da Kiev. Un filmato autentico secondo le forze armate ucraine, che hanno però negato le affermazioni dei militari ceceni secondo le quali sarebbero stati respinto tre avanzate delle truppe ucraini, evidenziando come l'area invasa fosse vuota in quel momento.
"Centinaia di soldati morti"
Durante gli sforzi per atterrare all'aeroporto di Gostomel tra il 26 e il 28 febbraio, "diverse centinaia" di combattenti ceceni hanno perso la vita, affermano gli ufficiali dell'intelligence della SBU. Ramzan Kadyrov, presidente della Cecenia, inizialmente ha negato le vittime tra i suoi combattenti, ma ha riconosciuto la morte di due militari ceceni, senza fornire i loro nomi. “Purtroppo ci sono vittime tra i nativi della Repubblica cecena. Due sono morti e altri sei sono rimasti feriti", ha scritto su Telegram.
Va comunque precisato come le affermazioni da ambo le parti in merito alle vittime e all’attuale ubicazione delle truppe sono difficili da verificare, data l’area contesa in cui operavano i ceceni.