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Doppio attentato durante festa di nozze in Iraq, 23 morti

I kamikaze si sono confusi tra gli invitati facendosi esplodere in aria e compiendo una strage.
A cura di A. P.
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Ancora attentati e sangue in Iraq, dove non si ferma la scia di attentati devastanti contro la popolazione civile mentre l'esercito è impegnato nell'offensiva contro i jihadisti del sedicente Stato islamico. Gli attentatori non risparmiano luoghi di culto come le moschee e nemmeno feste private come quelle di nozze. Nelle scorse ore un doppio attentato suicida ha devastato un edifico dove era in corso un ricevimento per un matrimonio appena celebrato e per questo pieno di persone. Il primo terrorista si è fatto esplodere tra gli uomini che danzavano per la festa, il secondo pochi minuti più tardi.

L'attacco è avvenuto ad una festa di nozze nel villaggio di al Hujaj, 20 chilometri a nord di Tikrit, e si è concluso con un bilancio delle vittime pesantissimo.  Come riferisce la tv panaraba al Arabiya, che cita fonti mediche  locali, l'attentato è costato la vita ad almeno 23 persone mentre decine son i feriti trasportati in ospedale. Il bilancio purtroppo è ancora provvisorio e potrebbe aggravarsi visto che alcuni feriti sono in gravi condizioni. Sempre secondo fonti locali, i due kamikaze con indosso cinture esplosive si sarebbero confusi tra la folla di invitati alle nozze prima di farsi esplodere per fare il massimo numero di vittime.

Dopo l'attacco le forze di sicurezza irachene hanno chiuso le strade del villaggio e inviato rinforzi alla ricerca di complici degli attentatori imponendo anche il coprifuoco. Il villaggio infatti è stato liberato di recente dalle forze armate governative ma nei dintorni potrebbero esserci ancora miliziani dello Stato islamico confusi tra i civili al momento dell'entrata dell'esercito come già accaduto altrove. Come spiegato da un colonnello di polizia, l'attentato ha le stesse caratteristiche di quelli compiuti dall'Isis in queste settimane in cui ha perso gran parte dei territori a nord e ad ovest di Baghdad. Lo scopo sembra sia quello di spaventare e punire la popolazione locale che si lascia andare a feste dopo la liberazione dal Califfato.

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