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Donna suicida col gas nella capsula Sarco, scattano gli arresti in Svizzera: “È illegale”

Una donna di 64 anni si è tolta la vita volontariamente utilizzano la cosiddetta capsula Sarco, un dispositivo contenente gas azoto. La polizia svizzera ha sequestrato il dispositivo e la salma per l’autopsia e posto in stato di fermo diverse persone con l’accusa di incitamento al suicidio.
A cura di Antonio Palma
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La polizia di Sciaffusa ha annunciato di aver arrestato diverse persone in Svizzera dopo aver scoperto che una donna di 64 anni si è tolta la vita volontariamente utilizzando la cosiddetta capsula Sarco, un dispositivo contenente gas azoto presentato nell'estate scorsa come strumento per il suicidio assistito, che è  illegale nel Paese elvetico. Il suicidio è avvenuto martedì in una baita vicino a Merishausen, dove la polizia è intervenuta poco dopo le 16.30 dopo essere stata informata da uno studio legale che era avvenuto un suicidio assistito con l'utilizzo della capsula.

"Sulla scena del crimine sono intervenuti la polizia di Sciaffusa, il servizio di medicina legale, e la procura cantonale di Sciaffusa. Inoltre sono stati chiamati specialisti dell'Istituto forense di Zurigo e dell’Istituto di medicina legale di Zurigo. La capsula suicida Sarco è stata sequestrata e la persona deceduta è stata portata all'Istituto di medicina legale per l'autopsia" ha spiegato la polizia del cantone svizzero, aggiungendo che" diverse persone nella zona di Merishausen sono state prese in custodia". Il pubblico Ministero cantonale ha aperto una procedimento penale per incitamento e assistenza al suicidio ma la Procura elvetica sta esaminando anche altri possibili reati.

Secondo quanto comunicato dall’inventore della capsula Sarco, il medico australiano Philip Nietschke, la donna suicida sarebbe una cittadina statunitense di 64 anni che soffriva di una grave malattia immunitaria. "Si è trattato di una morte pacifica e idilliaca in una foresta svizzera dove abbiamo utilizzato il dispositivo Sarco per aiutare una donna statunitense ad avere la morte che desiderava" ha scritto l'uomo.

È la prima volta in assoluto che viene utilizzata questa capsula suicida Sarco. Si tratta di una cabina ermetica grande quanto una bara, appositamente progettata e contenente gas azoto, e che secondo i suoi creatori, offre una "morte rapida, pacifica e affidabile" senza l'assistenza di un medico o di farmaci. La capsula permette alla persona di premere un pulsante che rilascia azoto facendo scendere l'ossigeno a un livello mortale in un minuto. La capsula può essere trasportata in qualsiasi luogo e per la 64enne il Sarco è stato allestito all'aperto, in una zona remota della Svizzera, vicino al confine tedesco, dall'organizzazione per l'eutanasia The Last Resort.

Quest'estate diversi Cantoni, tra cui quello di Sciaffusa, avevano reagito all'annuncio precisando che avrebbero avviato procedimenti penali se la capsula fosse stata utilizzata nel loro cantone. Secondo la consigliera federale Baume-Schneider, Sarco non è conforme sotto due aspetti: non soddisfa i requisiti della sicurezza dei prodotti e l'uso dell'azoto non è compatibile con la legge sui prodotti chimici.

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