Donald Trump sui colloqui per la pace in Ucraina: “Vedrò Putin a fine mese, Kiev non doveva iniziare guerra”
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Secondo Donald Trump, Kiev avrebbe "iniziato la guerra" con la Russia. Il nuovo presidente degli Stati Uniti lo ha dichiarato durante una conferenza stampa fiume a Mar-a-Lago in occasione della firma dei nuovi ordini esecutivi. Il presidente ha dichiarato che l'Ucraina "non avrebbe dovuto iniziare il conflitto" con Mosca, senza però articolare il suo pensiero.
Secondo Trump, i colloqui in Arabia Saudita con Mosca sono andati "molto bene" e ha fatto sapere che probabilmente incontrerà Vladimir Putin entro fine mese. Gli incontri sono avvenuti senza Kiev, che ha mostrato risentimento per non essere stata invitata al tavolo delle trattative che la riguardano. "Sono più fiducioso di prima" ha continuato il presidente americano, ignorando di fatto il malumore ucraino.
Il suo emissario, il segretario di Stato Marco Rubio, e quello del Cremlino, il ministro degli Esteri Serghei Lavrov, hanno stabilito a Riad una sorta di reset nei rapporti tra Stati Uniti e Russia per la "pace" in Ucraina, ma anche in vista di nuovi affari tra Washington e Mosca.
Il vertice è stato criticato da Volodymyr Zelensky, che ha lamentato l'esclusione di Kiev e chiesto "colloqui equi" anche con l'Europa, il Regno Unito e la Turchia. "Ho sentito che sono arrabbiati per non aver avuto un posto al tavolo dei negoziati – ha continuato Trump, riferendosi alle critiche ricevute per l'esclusione dell'Ucraina dal tavolo delle trattative -. Ce lo hanno avuto per tre anni. Non avrebbero dovuto iniziare la guerra".
Il presidente americano non ha però aggiunto altro, ignorando il fatto che Mosca abbia dato per prima il via all'invasione. Si è invece concentrato sul post-accordi, spiegando di essere favorevole all'invio di truppe di pace europee a Kiev una volta raggiunto un accordo.
"Se i Paesi europei vogliono farlo sono d'accordo, sarebbe fantastico – ha precisato ai giornalisti a Mar-a-Lago, aggiungendo che gli Stati Uniti non avrebbero contribuito. "Siamo molto lontani", ha tagliato corto.
Quanto ai soldati americani già presenti in Europa Trump ha garantito che non intende ritirarli. "Nessuno me lo ha chiesto e non intendo farlo". Il presidente americano è anche tornato sulla questione dazi, annunciando una nuova ondata a partire dal 2 aprile.
"Imporremo tariffe sulle auto straniere attorno al 25% e oltre" ha avvertito, ribadendo che le misure sono "reciproche" e sottolineando che "aumenteranno nel corso dell'anno".
A Mar-a-Lago, il presidente ha firmato una legge per "migliorare l'accessibilità e la disponibilità della fecondazione in vitro per un maggior numero di americani". Nel frattempo, non si placa la bufera sul ruolo di Elon Musk nel governo mentre la giudice di Washington Tanya Chutkan ha respinto il ricorso di 14 Stati democratici per evitare che il miliardario e il suo dipartimento per l'efficienza energetica abbiano accesso ai dati delle agenzie federali e godano di mano libera sui licenziamenti dei dipendenti federali.
Donald Trump ha nel frattempo assicurato di voler vigilare su eventuali conflitti di interesse per le aziende di Musk.