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Donald Trump promette la deportazioni di massa degli immigrati usando l’esercito

Il presidente eletto degli Usa ha confermato l’intenzione di dichiarare la questione migranti un’emergenza nazionale con l’uso dei militari della Guardia nazionale per mettere in atto quello che ha definito “il più grande programma di deportazione nella storia americana”
A cura di Antonio Palma
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Il neo presidente eletto degli Usa Donald Trump intende dichiarare la questione migranti un'emergenza nazionale e ha annunciato che utilizzerà l'esercito per condurre deportazioni di massa di migranti clandestini. Trump aveva promesso al suo elettorato una politica intransigente sui migranti e lunedì ha ribadito e confermato i suoi propositi per quello che ha definito il "più grande programma di deportazione nella storia americana".

Rispondendo a un post social di Tom Fitton, il presidente del gruppo conservatore Judicial Watch che parlava di “utilizzo di risorse militari per invertire l’invasione voluta da Biden attraverso un programma di deportazione di massa”, Trump infatti ha confermato scrivendo: “VERO!!!”. Del resto il prossimo Presidente Usa ha già messo in piedi una squadra di collaboratori intransigenti sul tema migranti per portare avanti questa politica, a cominciare da Tom Homan e Stephen Miller, anche se i contorni di questa deportazione sono tutt'altro che chiari al momento.

"Il primo giorno, lancerò il più grande programma di deportazione nella storia americana per far uscire i criminali", ha detto il presidente Usa durante un comizio al Madison Square Garden negli ultimi giorni della corsa presidenziale. Trump ha affermato in più occasioni che avrebbe deportato almeno 15 milioni, e forse anche 20 milioni di persone che si trovano illegalmente negli Stati Uniti. Numero enormi che farebbero insorgere sfide legali e logistiche enormi oltre a costi esorbitanti. "Non è una questione di prezzo, Non abbiamo scelta" ha sostenuto Trump che è pronto persino a sfidare i governatori Dem che non collaboreranno con l'invio della guardia nazionale.

Dal lato economico, dichiarare lo stato di emergenza consentirebbe a Trump di attingere a finanziamenti e risorse aggiuntivi necessari per portare a termine un programma di deportazione di massa di questa portata che prevede controlli a strascico e campi di detenzione temporanea.

Come ha spiegato lo stesso Miller, nei piani di Trump c'è anche la volontà di federalizzare il personale della guardia nazionale statale e dispiegarlo per l'applicazione delle leggi sull'immigrazione, incluso l'invio di truppe dagli stati amici governati dai repubblicani agli stati confinanti con governatori che rifiutano di partecipare

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