Donald Trump incriminato per aver tentato di ribaltare la sconfitta elettorale nel 2020 in Georgia
Quarto procedimento penale in pochi mesi per l’ex presidente americano Donald Trump che nelle scorse ore è stato formalmente incriminato per aver tentato di ribaltare la sconfitta nelle elezioni del 2020 in Georgia contro Joe Biden. Trump e alcuni dei suoi più stretti collaboratori sono accusati di racket e cospirazione per avere messo in piedi una organizzazione dedita a ribaltare la sconfitta elettorale. Sono 41 in tutto i capi di imputazione ratificati da un gran giurì statale ad Atlanta nella tarda serata di lunedì, tra cui 13 che riguardano direttamente Trump.
Oltre a Trump, i pubblici ministeri nell'ufficio del procuratore distrettuale della contea di Fulton hanno accusato altri 18 imputati, tra cui il suo ex capo dello staff della Casa Bianca Mark Meadows e i suoi avvocati per le elezioni del 2020 Rudy Giuliani, Sidney Powell, Jenna Ellis e Kenneth Chesebro . Secondo l'accusa, negli ultimi due anni gli investigatori federali avrebbero accertato numerosi tentativi di violazione della legge elettorale generale e statale da parte di Trump e dei suoi collaboratori. Si va dalle pressioni su pubblici ufficiali e funzionari statali, all'organizzazione di false liste di grandi elettori alla violazione delle macchine per il voto.
Tra le altre cose, agli atti vi è una telefonata di Trump al massimo funzionario elettorale della Georgia in cui l'ex presidente dice: “Tutto quello che voglio fare è trovare 11.780 voti, che è uno in più di quelli che servono per vincere lo stato". La chiamata nel gennaio 2021 mentre Trump e i suoi alleati, tra cui Rudy Giuliani, diffondevano teorie stravaganti sulle elezioni in Georgia per seminare dubbi sui risultati che lo vedevano sconfitto. Trump inoltre avrebbe convocato una lista di falsi grandi elettori in Georgia che ha firmato un certificato che attestava la vittoria di Trump. Secondo l'accusa, dunque, “Trump e gli altri imputati rifiutarono di accettare la sconfitta di Donald Trump e consapevolmente e volontariamente cospirarono per cambiare illegalmente il risultato delle elezioni a favore del candidato repubblicano”.
Il gran giurì speciale della Georgia nell'indagine su Trump ha ascoltato le prove per circa sette mesi e ha raccomandato l'incriminazione di più di una dozzina di persone, incluso lo stesso ex presidente. Il mese scorso il team legale di Trump ha cercato di invalidare il lavoro del gran giurì speciale ma non ci è riuscito. Questa incriminazione è pesantissima per Trump perché, a differenza delle precedenti accuse, il caso della contea di Fulton procederà davanti al tribunale statale, questo significa che Trump non potrebbe interferire con il caso anche se fosse eletto presidente l'anno prossimo, né potrebbe darsi al grazia da solo.
La replica di Trump di fronte alla nuova incriminazione non si è fatta attendere. L'ex presidente ha subito criticato quella che ha definito "un'accusa truccata" nei suoi confronti. Sulla sua piattaforma social, Truth, ha chiesto ai suoi follower: "Perché non mi hanno incriminato 2 o 5 anni fa? Perché volevano farlo proprio nel bel mezzo della mia campagna politica. Caccia alle streghe!".