Donald Trump attacca la Cina: “Ha aperto le frontiere e infettato il mondo col Coronavirus”
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, tuona ancora una volta contro la Cina sulla questione Coronavirus. Questa volta l'inquilino della Casa Bianca, nel suo discorso tenuto davanti all'assemblea generale delle Nazioni Unite con un messaggio pre-registrato, non ha usato mezzi termini. "Nei primi giorni di circolazione del virus, sono stati chiusi i voli interni, non quelli all'estero per consentire a Pechino di infettare il mondo – ha detto l'ex tycoon -. Dobbiamo rendere responsabile la Cina che ha diffuso questa piaga ovunque". E poi ha aggiunto: "Sono orgoglioso di aver messo l'America al primo posto. Settantacinque anni dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale e la fondazione dell'Onu, ci troviamo ancora una volta impegnati in una battaglia globale. Negli Stati Uniti abbiamo lanciato la mobilitazione più aggressiva dalla Seconda Guerra Mondiale", rivendicando i progressi fatti sul fronte della costruzione dei ventilatori polmonari, delle cure, e dei vaccini, tre dei quali "arrivati alle fasi finali della sperimentazione. Distribuiremo un vaccino, sconfiggeremo il virus, metteremo fine alla pandemia ed entreremo in un'era di prosperità, pace e cooperazione senza precedenti", ha concluso.
Immediata la risposta di Pechino. "La pandemia va affrontata insieme, uniti, e seguendo la scienza. Ogni tentativo di politicizzare o stigmatizzare la pandemia deve essere respinto", ha replicato il presidente cinese Xi Jinping intervenendo all'assemblea generale dell'Onu, sempre in un video pre-registrato. "Non vogliamo guerre fredde né calde con nessun Paese", ha continuato, aggiungendo che "la Cina continuerà ad essere un elemento che forgia la pace nel mondo, contribuisce allo sviluppo globale e sostiene l'ordine internazionale". Anche Xi è infine intervenuto sulla questione vaccino, l'unica arma al momento per sconfiggere la pandemia. "Diversi vaccini contro il Covid sviluppati in Cina sono nella fase tre degli studi clinici. Una volta completati, saranno resi disponibili su base prioritaria per i Paesi in via di sviluppo".