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Donald Trump al ritrovo dei repubblicani evangelici: “Incriminano me per imbavagliare voi”

Donald Trump torna a parlare davanti alla folla di repubblicani evangelici a Washington. “Incriminano me per imbavagliare voi. Biden? Il peggior presidente della storia Usa”
A cura di Gabriella Mazzeo
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Donald Trump è sceso tra i repubblicani evangelici del "Faith & Freedom Coalition's Road to Majority Policy Conference" riuniti al galà dell'Hilton di Washington. Circa 3mila sostenitori davanti ai quali si è presentato come l'unico vero candidato repubblicano alla presidenza per il 2024.

"Incriminano me per attaccare voi" ha detto sul palco davanti alla folla che lo ha accolto con  urla festanti. "Provano a silenziare me per silenziare voi. La giustizia ha lanciato una caccia alle streghe nei miei confronti, è manipolata e corrotta" ha continuato il tycoon che ha poi rispolverato il copione degli ultimi comizi, da "Biden corrotto e peggior presidente della storia Usa" fino al presunto attacco personale voluto dalla giustizia. Vista la platea, ha però inserito anche diversi riferimenti a fede, religione e aborto.

Nei giorni scorsi sul palco della conferenza si sono alternati tutti gli avversari interni di Trump, dall'ex vice presidente Mike Pence, fino a Ron DeDantis e l'ex governatore del New Jersey Chris Christie, fischiato per aver "osato" attaccare il tycoon.

Davanti alla folla, l'ex presidente ha fatto riferimento alla guerra tra Russia e Ucraina. "Con me presidente – ha affermato – Mosca non avrebbe invaso l'Ucraina e la Cina non parlerebbe così di Taiwan. Se fossi io al potere darei alla Cina 24 ore di tempo per togliere le sue spie da Cuba. Biden non è in grado di fare nulla".

Sulla quasi avanzata del gruppo mercenario Wagner su Mosca, Trump aveva scritto poco prima del comizio un post criptico sul suo social media Truth, avvertendo i lettori di "fare attenzione a ciò che vi augurate, il prossimo potrebbe essere molto peggio!". La parola "next" era probabilmente a un eventuale successione di Putin nel caso in cui il golpe fosse andato a buon fine.

In conclusione, Trump si è schierato contro l'aborto, definendosi "il presidente più pro-life della storia Usa", oltre che "primo ad aver partecipato ad una marcia contro l'aborto a Washington", presentandosi come il leader che ha aperto la strada alla sentenza contro l'interruzione di gravidanza del massimo tribunale americano. "Per questo – continua – i sondaggi dicono che sono davanti a Biden di 11 punti. Perché così pochi, qualcuno potrebbe chiedersi. Per me è bello essere qui tra così tanti patrioti che credono in Dio e nel Paese" ha poi affermato.

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