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Donald Trump accusato di molestie sessuali dall’ex modella: “Giochi perversi con Jeffrey Epstein”

L’ex modella Stacey Williams ha accusato il candidato repubblicano alla Casa bianca di averla palpeggiata e toccata all’interno nella Trump Tower di New York nel 1993, in quello che definisce un “gioco perverso” con Jeffrey Epstein”. La portavoce del candidato alla Casa Bianca: “Storia falsa inventata dalla campagna di Harris”.
A cura di Antonio Palma
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Nuove accuse di molestie sessuali contro l’ex Presidente Usa Donald Trump. L’ex modella Stacey Williams ha accusato il candidato repubblicano alla Casa bianca di averla palpeggiata e toccata all’interno nella Trump Tower di New York nel 1993, in quello che definisce un "gioco perverso” con Jeffrey Epstein”. I due si erano conosciuti proprio tramite l’imprenditore poi arrestato e condannato per abusi sessuali e per aver procurato delle ragazze minorenni ad alcuni politici.

Williams, che oggi ha 56 anni e che ha lavorato come modella professionista negli anni '90, si frequentava con Epstein da diversi mesi quando si sarebbe consumato il fatto. Proprio durante una delle uscite della coppia nel 1993, Epstein avrebbe suggerito alla ragazza di fermarsi alla Trump Tower per far visita a Trump di cui era già grande amico.

Stando al racconto di Stacey Williams, pochi istanti dopo il loro arrivo, Trump l’avrebbe tirata verso di sé iniziando a palpeggiarla. L’ex modella racconta di palpeggiami spinti al seno e ai glutei e di essere rimasta letteralmente bloccata da quella situazione inattesa. Secondo la donna, proprio in quel momento i due uomini si sarebbero scambiato sorrisi complici come se fosse stato tutto organizzato in un "gioco perverso”.

Pochi giorni dopo Trump le avrebbe inviato anche una cartolina della vista dall’alto del suo resort di Mar-a-Lago con sopra una frase: "Stacey, la tua casa lontano da casa. Con affetto, Donald". Una cartolina condivisa col Guardian a cui la 56ennne ha spiegato: “Ho provato vergogna e disgusto e mentre andavamo via. Avevo questa orribile sensazione che era stato in qualche modo orchestrato. Mi sentivo come un pezzo di carne".

La donna aveva rivelato la sua storia sui social media in passato ma ora ha ricostruito tutto attraverso un’associazione che sostiene la candidata democratica alla presidenza Kamala Harris. Una circostanza evidenziata dalla portavoce di Trump che ha negato ogni accusa. "Queste accuse, mosse da un ex attivista di Barack Obama e annunciate in un evento di campagna elettorale per Harris due settimane prima delle elezioni, sono inequivocabilmente false. È ovvio che questa falsa storia è stata inventata dalla campagna di Harris" ha commentato l’addetta stampa della campagna elettorale di Donald Trump.

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