L’ex console Usa di Napoli sotto accusa: “Nella sede diplomatica prostitute e conti truccati”
Donald Moore, l'ex console degli Stati Uniti d'America a Napoli è sotto accusa: la notizia è di giugno, pubblicata dal New York Post, del tutto passata sotto silenzio in Italia ed oggi esplosa con altri particolari a luci rosse. Il rappresentante diplomatico che l'estate scorsa lasciò il capoluogo partenopeo, tra l'altro con apprezzamenti bipartisan da parte dell'intero arco istituzionale locale, è nei guai a causa dell'azione legale, formalizzata con una denuncia al tribunale di Brooklyn dell'ex dipendente del consolato Kerry Howard. Le accuse sono precise e gravi: Moore, secondo la donna, avrebbe trasformato la sede diplomatica di piazza della Repubblica, sul Lungomare Caracciolo, nel bunga bunga americano a Napoli. Rapporti sessuali con dipendenti e con prostitute, rimborsi spese manipolati e perfino clamorosi ‘dispetti' ad altri colleghi diplomatici (avrebbe fatto mettere consapevolmente in tavola carne andata a male durante una cena con un diplomatico britannico). Il faldone delle accuse (la denuncia-base è quella per discriminazione, contro il Dipartimento di Stato) sviscerato dal Ny Post sostiene che Moore avrebbe dato alle donne che si introducevano nella sede diplomatica, sorvegliata a vista giorno e notte all'esterno e all'interno, i codici segreti di accesso notturni al consolato, spiegando ai sottoposti che "le donne sono come caramelle, vanno scartate e buttate via". La grande accusatrice vive tuttora a Napoli (gestisce un import-export) e chiede 300mila dollari di danni: a suo avviso Moore l'avrebbe vessata al punto di spingerla alle dimissioni dopo che lei aveva tentato di denunciare il suo comportamento ai superiori. Attualmente l'ex console è Moore all'Air War College di Montgomery, Alabama.