Dominique Pelicot e i sospetti di incesto sulla figlia: nel Pc la cartella chiamata “Mia figlia nuda”
“Io sono la grande dimenticata di questo processo” così la figlia di, Caroline Darian, si era sfogata lo scorso mese prima della sentenza finale che ha visto il padre condannato a 20 anni di carcere per gli stupri sulla madre Gisele, drogata e fatta violentare da 50 uomini che lui assoldava su internet. Parole non riferite al dramma che è piovuto su di lei e i suoi fratelli dopo la scoperta degli stupri sulla madre ma al sospetto che anche lei sia stata vittima di abusi sessuali da parte del padre.
A processo concluso, infatti, la donna chiede ora di indagare ulteriormente per fare luce su un possibile secondo filone di indagine sugli stupri di Mazan che potrebbero vedere proprio lei come vittima. Sul computer dell’uomo infatti gli indiretti hanno rinvenuto una cartella che lui stesso aveva chiamato "Mia figlia nuda". All’interno sono state rivenute alcune foto di una donna che dormiva di schiena, nuda o in abiti intimi, che però nessuno ha saputo identificare con certezza.
La stessa Caroline Darian, informata dalla polizia, inizialmente non ha saputo identificarsi in quella foto ma dopo i terribili racconti su quanto avvenuto alla madre in tribunale, ora è fermamente convinta di essere stata abusata dal padre allo stesso modo. “Lo ha fatto anche con me” continua a ripetere la 45enne, sostenendo di essere stata dimenticata da queste indagini sugli abusi e chiedendo nuovi approfondimenti sul padre.
“La polizia mi ha fatto vedere due foto in cui c'è una donna che dorme sdraiata su un fianco, con la luce accesa. Si vedono le sue natiche", ha raccontato la figlia di Pelicot che in tribunale si è scagliata più volte contro il padre che dal suo canto però rigetta ogni accusa di incesto o abusi sulla figlia. "Sostengo di non aver mai toccato i miei figli e nipoti, che amo molto", ha dichiarato Dominique Pelicot in Tribunale.
“Ho capito che l'uomo che era mio padre e nel quale avevo completa fiducia, che credevo avesse integrità, che rispettava sua figlia, che era fiero di lei, che l'aveva sempre incoraggiata, scopro che in realtà mio padre mi aveva fotografata a mia insaputa, nuda" ha dichiarato la donna che due anni dopo l'arresto del padre ha scritto anche un libro su quei fatti intitolato: “E ho smesso di chiamarti papà”.
La donna ha rivelato che mai si era accorta di uno sguardo inappropriato, di un gesto sgradito del genitore: "Amavo mio padre, amavo l'immagine dell'uomo che pensavo di conoscere, amavo l'immagine di quest'uomo sano e premuroso. Tutto mi è caduto addosso improvvisamente”.