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Dolori per un anno dopo il parto, medici avevano lasciato attrezzo in pancia: “Grande come un piatto”

Per oltre un anno la giovane mamma ha portato in pancia un attrezzo medico dimenticato dai sanitari durante l’operazione ad Auckland, in Nuova Zelanda, ma nessuno se ne è accorto. La scoperta solo casualmente durante una TAC addominale.
A cura di Antonio Palma
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Per oltre un anno dopo il parto cesareo aveva accusato forti dolori all'addome, spesso lancinanti, ma in tutto questo tempo nessuno si è accorto che in realtà non erano i normali postumi dell'operazione ma un attrezzo chirurgico che i medici avevano dimenticato nell'addome. La brutta storia di malasanità arriva dalla Nuova Zelanda dove una inchiesta del commissario per la salute e la disabilità ha stabilito che l'azienda sanitaria del distretto di Auckland ha violato il codice dei diritti della paziente.

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Protagonista suo malgrado della vicenda è una giovane mamma, ventenne all'epoca dei fatti, che ha sofferto di dolore cronico per 18 mesi prima di scoprire che aveva uno strumento medico in pancia. L'incredibile scoperta è emersa solo per caso durante una TAC addominale. "Un divaricatore per ferite Alexis (AWR), un dispositivo utilizzato sui bordi del taglio durante l'intervento chirurgico, è stato lasciato nel suo addome dopo il taglio cesareo. Ciò ha provocato nella donna dolori addominali cronici fino a quando il dispositivo non è stato scoperto casualmente durante una TAC addominale" ha spiegato il Commissario per la salute.

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Un episodio già molto grave ma aggravato ulteriormente dal fatto che nessuno si è accorto di quanto la giovane stava patento nonostante lei si sia rivolta più volte al medico e persino all'ospedale. In un'occasione, infatti, il dolore era così forte che ha dovuto ricorrere al pronto soccorso dell'ospedale cittadino di Auckland dove però non si sono resi conto della gravità. Secondo l'indagine, lo strumento “dalle dimensioni di un piatto piano” e progettato per incisioni fino a 17 cm di diametro, non era rilevabile ai raggi X.

"Quando un oggetto estraneo viene lasciato all'interno di un paziente durante un'operazione, le cure sono scese al di sotto dello standard appropriato. È una cosa che non dovrebbe accadere mai" ha sottolineato il commissario. Durante l'operazione nel 2020, in sala operatoria vi era un chirurgo, un'infermiera strumentista, tre infermieri, due anestesisti, due tecnici anestesisti e un'ostetrica, ma nessuno di loro si è accorto del macroscopico errore. Alla fine lo strumento medico è stato rimosso dall'addome della donna nel 2021, circa 18 mesi dopo il parto.

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