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Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

Diversi razzi colpiscono base Unifil in Libano, 4 militari italiani feriti. Tajani: “Missili di Hezbollah”

Quattro militari italiani sono rimasti feriti da schegge di vetro dopo che diversi razzi hanno colpito la base Unifil nel Libano del Sud: non sarebbero in pericolo di vita. Indagini in corso, ipotesi coinvolgimento Hezbollah.
A cura di Ida Artiaco
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Quattro militari italiani della missione Unifil sono rimasti feriti oggi dopo che la base nel sud del Libano dove si trovavano è stata colpita con diversi razzi. I quattro, appartenenti alla Brigata Sassari, secondo quanto si apprende da fonti di governo, non sarebbero in pericolo di vita. Tutti e quattro hanno già parlato con i propri familiari, rassicurando loro di star bene. Si indaga per ricostruire l'esatta dinamica dell'accaduto e il condizionale è d'obbligo. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha definito l'episodio "intollerabile". A lui ha fatto eco il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, per il quale quanto successo è "inaccettabile. Dovrebbero essere due missili, da quello che si vede, lanciati da Hezbollah".

Stando alle primissime informazioni disponibili, la base di Shama è stata raggiunta da due razzi lanciati probabilmente da Hezbollah, uno dei quali ha impattato contro l'esterno del bunker, la cui struttura non ha ceduto. Alcuni dei soldati sono stati però investiti da schegge di vetro e pietrisco. Sul posto sono state ritrovate tracce di almeno un razzo da 122 millimetri, che non è in dotazione all'esercito israeliano.

I soldati erano nei bunker perché era scattato il livello di allerta 3 – segnalato durante i momenti di particolare pericolosità per attacchi tra Israele ed Hezbollah in quel momento – che impone anche l'utilizzo di elmetto e giubbotto. "Stiamo ancora analizzando la traiettoria dei razzi esplosi, e confermiamo le condizioni lievi dei militari feriti", ha spiegato all'Adnkronos Andrea Tenenti, portavoce Unifil.

Su quanto successo oggi in Libano è intervenuta anche la premier Giorgia Meloni: "Apprendo con profonda indignazione e preoccupazione la notizia dei nuovi attacchi subiti dal quartier generale italiano di Unifil nel sud del Libano, che hanno causato anche il ferimento di alcuni nostri militari impegnati in missione di pace", ha scritto in un post su X.  "Desidero esprimere la solidarietà e la vicinanza mia e del Governo ai feriti, alle loro famiglie e sincera gratitudine per l'attività svolta quotidianamente da tutto il contingente italiano in Libano. Ribadisco ancora una volta che tali attacchi sono inaccettabili e rinnovo il mio appello affinché le parti sul terreno garantiscano, in ogni momento, la sicurezza dei soldati di Unifil e collaborino per individuare in tempi brevi i responsabili", ha concluso.

Martedì scorso altri otto razzi avevano centrato la base di Shama, coinvolgendo cinque militari della forza multinazionale ONU. Nell'area dove si trova la base Unifil con i militari italiani in realtà da giorni sono in corso scontri tra Hezbollah e l'Idf. Secondo quanto si apprende da qualificate fonti a conoscenza della situazione, lo scorso 14 novembre le unità dell'esercito israeliano hanno raggiunto il villaggio di Shama e stanno tentando di neutralizzare i bunker e i depositi di armi di Hezbollah. E proprio questa mattina, poco prima che si verificassero le esplosioni, l'Idf aveva abbattuto due droni di Hezbollah nei pressi della base.

La tensione resta alta in Medio Oriente. Sempre oggi Israele ha diramato un avviso di evacuazione forzata per la periferia di Beirut e nel Libano meridionale. I residenti di al-Mansouri, Iskenderun, Majdal Zon, Bayut Al-Sayad Farm e Al-Hawsh, nel sud del Libano, devono abbandonare le loro case "senza indugio", come ha riferito il portavoce militare israeliano Avichay Adraee, riporta Al Jazeera. Adraee ha detto ai residenti delle zone interessate di dirigersi verso il nord del fiume Awali, poiché l'esercito israeliano intende colpire i loro villaggi e città.

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