Distribuiva bigliettini pacifisti nei supermercati: arrestata l’attivista russa Alexandra Skochilenko
Sebbene il sostegno a Vladimir Putin in Russia sembri essere ancora piuttosto alto non mancano iniziative contro la sua decisione di invadere l'Ucraina e far precipitare il Paese in una nuova guerra. Tra le ultime proteste si segnala quella dell’artista e attivista Alexandra Skochilenko, arrestata dopo che la polizia di San Pietroburgo ha scoperto che c’era anche lei dietro la campagna antibellica condotta nei supermercati di diverse città russe.
Una forma di contestazione silenziosa, capillare e originale: svariati attivisti russi infatti, in vari supermercati, hanno aggiunto ai cartellini dei prezzi dei biglietti con messaggi pacifisti. In altri casi hanno sfruttato la cifra dei prezzi dei prodotti sugli scaffali per denunciare con dei biglietti quel che stava accadendo in Ucraina, come il numero delle vittime tra i bambini o i cadaveri ritrovati a Bucha. La legge del Cremlino "contro le fake news" impone a chiunque voglia parlare della guerra in Ucraina di definirla una “operazione militare speciale”. Per aver infranto tale legge, "screditando le forze armate della Russia", Alexandra rischia fino a dieci anni di reclusione e una multa di almeno 33 mila euro (3 milioni di rubli). Inoltre, fino al 31 maggio Skochilenko rimarrà in custodia cautelare in attesa di giudizio. L’artista aveva già ricevuto una multa di 10 mila rubli per aver preso parte a una protesta contro la guerra il 24 febbraio, il giorno in cui i primi carri armati russi hanno invaso l'Ucraina.
Come riferisce il Guardian oltre a Skochilenko altri due residenti di San Pietroburgo sono stati coinvolti nella protesta. Tatiana Popova ha ricevuto una multa di 30 mila rubli (circa 340 euro) per aver esposto giocattoli con la scritta "no alla guerra" in un negozio, mentre Andrei Makedonov, un medico di 59 anni, è stato arrestato, per aver esposto etichette pacifiste come ha fatto Alexandra.