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Trovato morto l’alpinista Corrado “Korra” Pesce: travolto da una valanga in Patagonia, era disperso

È stato trovato morto dopo essere rimasto bloccato da oltre 40 ore, ferito e senza equipaggiamento sul Cerro Torre, vetta di 3128 metri in Patagonia, l’alpinista italiano Corrado “Korra” Pesce. Ricerche sospese per maltempo, il dolore della sorella: “Non posso crederci”.
A cura di Ida Artiaco
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Brutte notizie in arrivo dall'Argentina. È stato trovato morto l'alpinista italiano Corrado "Korra" Pesce, 41enne originario di Novara ma da anni residente a Chamonix, ferito da una scarica di pietre sul Cerro Torre, vetta di 3128 metri in Patagonia sulle Ande argentine. "Non può essere vivo", ha assicurato Carolina Codo, medico argentino e responsabile del Centro dei soccorsi alpini di El Chalte'n, la quale ha precisato all'Ansa: "Abbiamo potuto solo oggi ingrandire le immagini di un drone volato venerdì mattina nella zona dell'incidente. Si vede il corpo di Pesce scivolato 50 metri sotto la piattaforma dove aveva passato la notte con un compagno argentino. A quell'altezza, e senza protezione adeguata, la morte per ipotermia arriva dopo massimo due ore", ha spiegato la responsabile.

A confermare la notizia dell'incidente era stata via social network nelle scorse ore la sorella Lidia. "Il Tempo ti ha fregato, non potevi prevedere il tempo di ore per soccorrerti e il maltempo che ti è venuto contro! E quella Maledetta Valanga… Io non riesco ancora a crederci. Con te hai portato via una parte di tutti noi, tua figlia, i tuoi nipoti per loro eri e sei lo Spiderman sul ghiaccio. Sarà dura mandare giù tutto questo buio che hai creato. Mi piace ricordare che da piccola eri il mio tormento ma lo facevi solo per proteggermi. Ed ora Sei il Mio Eroe".

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Il maltempo che si è abbattuto sulla Patagonia ha infatti costretto i soccorsi a interrompere le ricerche e non è stato ancora possibile trovarlo, ma Corrado è ormai bloccato da oltre 40 ore, ferito e senza equipaggiamento. L'alpinista non era solo al momento dell'incidente, con lui c'erano anche l'argentino Tomás Aguiló e altri alpinisti professionisti che sono riusciti a scendere. Con l’elicottero sono stati trasportati all’ospedale di El Calefate per varie fratture. Secondo le loro testimonianze, Corrado avrebbe trovato rifugio in una sorta di riparo in una grotta naturale sulla parete della montagna chiamata ‘box degli Inglesi'.

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Pesce è diventato famoso dieci anni fa dopo aver compiuto due grandi salite in solitaria sulla Nord delle Grandes Jorasses (Monte Bianco) e per la ripetizione della via dei Ragni sul Cerro Torre, oltre all’attraversata tra l’Aguja Standhardt e la Punta Herron. "Le notizie che abbiamo avuto dall'Argentina confermano che le ferite di Corrado era gravissime. Le fratture impedivano di muoversi. Ci hanno detto che non poteva sopravvivere a lungo. La zona dove è avvenuto l'incidente è pericolosissima, soggetta a continue valanghe", hanno confermato le guide alpine di Chamonix, in contatto con delle persone in Argentina.

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