Discoteca crollata a Santo Domingo, è strage, duecento morti: “Non si sa quanti erano presenti”

Aumenta di ora in ora il già tragico bilancio del crollo della discoteca di Santo Domingo, nella Repubblica Dominicana, e assume i connotati di una vera e propria strage. Secondo gli ultimi dati comunicati dalle autorità locali, i morti accertati sono già 184 ma si cercano ancora dispersi che i soccorritori considerano ormai deceduti.
Col passare delle ore infatti le speranze di trovare ancora qualcuno in vita sono diventate praticamente nulle anche se si continua a scavare sotto le macerie in cerca di chi ancora manca all’Appello. Uno strazio per le famiglie dei tanti giovani che erano nel locale martedì sera quando il tetto della struttura è improvvisamente crollato su sé stesso schiacciando tutti.
Per due giorni parenti e amici si sono radunate fuori dalle macerie del Jet Set Club di Santo Domingo, ansiose di avere informazioni sui loro parenti scomparsi e di condividere le foto con la polizia ma finora per loro son arrivate solo tragiche notizie. Le famiglie in queste ore continuano a sperare ma le autorità locali hanno fatti sapere che ormai lavorano solo per recuperare i corpi.
"Nelle prossime ore si passerà dalla fase di ricerca e soccorso a quella di recupero dei corpi", ha affermato infatti in una nota il portavoce presidenziale Homero Figueroa. "Non abbandoneremo nessuno le squadre di emergenza continueranno a lavorare finché non verrà ritrovato l'ultimo corpo” ha affermato però il responsabile del centro operativo di emergenza del Paese.
Mercoledì mattina le autorità hanno riferito che 155 persone erano state tratte in salvo dalle macerie e trasferite in ospedale subito dopo i fatti ma ancora oggi il numero esatto di persone presenti all'interno del club al momento del crollo non è ancora chiaro. Le stime oscillano tra le 500 e le mille persone.Al momento dei fatti vi era un concerto del popolare cantante dominicano Rubby Perez, anche lui morto, che aveva attirato politici, atleti e altre personalità di spicco tra cui campioni di baseball.
Nel disastro ha perso la vita anche il figlio del ministro dei lavori pubblici e delle comunicazioni e il presidente Abinader ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale. Non è ancora chiaro cosa abbia causato il crollo del tetto del Jet Set che in precedenza era un cinema ed era stato trasformato in un locale musicale che ospitava regolarmente concerti.