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Dimesso dal manicomio l’uomo che tentò di uccidere il presidente Reagan

Nel 1981 John Hinckley Jr. sparò al presidente americano: disse successivamente di averlo fatto per attirare lʼattenzione dellʼattrice Jodie Foster.
A cura di S. P.
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John W. Hinckley Jr, l'uomo che 35 anni fa tentò di uccidere il presidente americano Ronald Reagan, è stato rilasciato dall'ospedale psichiatrico Saint Elizabeth di Washington dove era stato rinchiuso in seguito al processo durante il quale gli era stata riconosciuta l'infermità mentale. Secondo il giudice distrettuale Paul L. Friedman, il trattamento psichiatrico è stato efficace e quindi l’uomo può tornare in libertà. All’epoca dei fatti, nel marzo del 1981, Hinckley aveva 25 anni: aprì il fuoco contro Reagan mentre il presidente usciva da un albergo di Washington. Poi, dopo l’arresto, spiegò il movente del suo gesto: aveva deciso di colpire un importante uomo politico per far colpo sull'attrice Jodie Foster, di cui si era innamorato. Reagan, che perdonò il suo aggressore, fu ferito al polmone mentre il suo addetto stampa, James Brady, fu colpito alla testa e rimase tutta la vita su una sedia a rotelle a causa dei danni cerebrali riportati.

L’uomo sarà monitorato dal tribunale e continuerà a essere curato – John W. Hinckley Jr, oggi 61enne, uscito dal manicomio andrà a vivere con l’anziana madre a Williamsburg, in Virginia. Non potrà parlare con i giornalisti e non potrà allontanarsi a più di 50 chilometri da casa. Inoltre dovrà lavorare almeno tre giorni a settimana e continuare a farsi vedere da uno psichiatra almeno due volte al mese. Gli hanno offerto un impiego in una chiesa dove già collaborava come volontario e i suoi fratelli si sono impegnati a occuparsi di lui. Il suo avvocato ha detto che d'ora in poi sarà “un cittadino di cui essere orgogliosi”.

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