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Dimessa sette volte da sei dottori diversi, Ruby muore di cancro a 18 anni: “Non deve accadere più”

La 18enne britannica Ruby Fuller è morta quattro anni fa dopo sette visite durante le quali nessun medico si era accorto della malattia grave minimizzando e sottovalutando i sintomi. Ora i genitori lanciano un campagna di sensibilizzazione: “Assolutamente fondamentale che i medici di base sappiano cosa cercare e soprattutto prendano sul serio le preoccupazioni dei genitori”.
A cura di Antonio Palma
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“Quello che è accaduto a nostra figlia non deve accadere mai più, i medici devono prestare maggiore attenzione ai sintomi dei ragazzi e alle preoccupazioni sollevate dai genitori” è il messaggio dei familiari di una 18enne britannica morta per cancro quattro anni fa dopo essere stata visitata e dimessa sette volte da sei dottori diversi. I genitori di Ruby Fuller hanno lanciato ora una campagna di sensibilizzazione insieme a un'importante organizzazione benefica contro il cancro per cercare di informare sul tema e accelerare la diagnosi dei casi di tumore in minori e giovani, sensibilizzando i medici di base e i cittadini sui sintomi da non sottovalutare.

"Ci sono volute otto visite prima che Ruby ricevesse la diagnosi corretta. Non andava dal medico di base da anni, man mano che si ammalava sempre di più, però, ha iniziato ad andare in ambulatorio ma i suoi sintomi venivano ogni volta sottovalutati” ha ricostruito la madre al Daily Mail, aggiungendo: “Non è stata presa sul serio. È stata liquidata, le hanno fatto credere che si stava comportando come un'adolescente troppo ansiosa e che io ero una madre troppo ansiosa”.

Tutto era iniziato nella primavera del 2019 quando l'adolescente ha iniziato a provare un fastidioso dolore alla spalla. Inizialmente lo ha ignorato ma col passare delle settimane i sintomi sono peggiorati e si è rivolta a un medico di base che le ha fatto fare degli esami del sangue che sono risultati negativi.

I sintomi e la stanchezza però sono andati avanti e per settimane la ragazza ha ripetutamente fissato appuntamenti con un medico dopo l'altro presso l'ambulatorio locale. Ogni volta però è stato detto che era semplicemente stanca, stressata o affetta da allergie. Nessuno riusciva a spiegare i lividi e i gonfiori e addirittura quando la madre ha chiesto se potesse essere qualche forma di cancro, le è staro risposto che era troppo giovane.

Solo all’ottava visita un medico ha indirizzato Ruby verso uno specialista e alla giovane è stato diagnosticato un linfoma non-Hodgkin acuto linfoblastico a cellule T allo stadio tre. Ruby è stata sottoposta a un trapianto di cellule staminali e a marzo 2020 è stata dimessa quando il trattamento sembrava aver funzionato. Dopo sei settimane, però, le è stata diagnosticata una forma incurabile di leucemia ed è morta 22 giorni dopo.

“Non sapremo mai se Ruby avrebbe potuto essere salvata se la malattia fosse stata diagnosticata prima ma è assolutamente fondamentale che i medici di base sappiano cosa cercare e, soprattutto, prendano sul serio le preoccupazioni dei genitori" hanno dichiarato ora i genitori della ragazza.

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