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Guerra in Ucraina

Crollo diga Nova Kakhovka, l’ONU: “Catastrofe, rischio contaminazione mine”

L’inviato ONU: “La vastità della catastrofe si realizzerà pienamente solo nei prossimi giorni”. Tuttavia “è già chiaro che le conseguenze saranno gravi e di vasta portata per migliaia di persone nel sud dell’Ucraina”.
A cura di Davide Falcioni
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Martin Griffiths, capo degli Affari umanitari per l'Onu, intervenendo al Consiglio di sicurezza ha dichiarato che in seguito al danneggiamento della diga di Nova Kakhovka "la vastità della catastrofe si realizzerà pienamente solo nei prossimi giorni". Tuttavia "è già chiaro che le conseguenze saranno gravi e di vasta portata per migliaia di persone nel sud dell'Ucraina, su entrambi i lati della linea del fronte, attraverso la perdita di case, cibo, acqua potabile e mezzi di sussistenza", ha aggiunto. Gli inviati delle Nazioni Unite temono in particolare il rischio di "contaminazione di mine" spostate dalle inondazioni, una situazione che potrebbe avere conseguenze drammatiche anche per l'impossibilità di poter portare aiuto alla popolazione.

Scende il livello dell'acqua a Nova Kakhovka

Nel frattempo l'amministrazione della città di Nova Kakhovka, occupata dai russi, ha fatto sapere in un messaggio Telegram che "il livello dell'acqua nelle strade precedentemente allagate ha iniziato a diminuire". Le immagini diffuse dalla città hanno mostrato allagamenti che hanno sommerso intere strade. È probabile che la devastazione della regione sia grave e continua, anche se è confermato che le acque alluvionali hanno iniziato a ritirarsi più di 24 ore dopo il crollo dell'infrastruttura, un disastro su cui Russia e Ucraina continuano ad accusarsi reciprocamente.

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Continua lo scambio di accuse tra Mosca e Kiev

Sergiy Kyslytsya, inviato di Kiev alle Nazioni Unite, ha affermato che è tipico della Russia incolpare la vittima per i propri crimini, sottolineando che Mosca ha il controllo della diga da più di un anno ed è fisicamente impossibile farla saltare in aria bombardandola. Kyslytsya ha detto che la diga è stata minata dagli occupanti russi, che ora stanno "sprofondando di nuovo nel fango delle bugie". Di segno diametralmente opposto il commento russo:  Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, ha detto ai giornalisti: "Possiamo affermare inequivocabilmente che stiamo parlando di un sabotaggio deliberato da parte ucraina". Vasily Nebenzya, inviato russo all'ONU, ha affermato che l'Ucraina ha commesso un "crimine impensabile" danneggiando l'infrastruttura. La sua principale prova a sostegno di questa tesi è stata un articolo del Washington Post in cui Andriy Kovalchuk, il comandante meridionale delle forze armate ucraine, affermava che Kiev aveva testato degli attacchi alla diga.

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USA: "Impossibile dire cosa è accaduto"

Più equilibrate le posizioni di USA e Cina. Il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale americano, John Kirby, ha spiegato che la Casa Bianca sta "monitorando da vicino" la distruzione della diga Nova Kakhovka in Ucraina riferendo che ci sono "vittime", ma che al momento "non è possibile quantificarle". Gli Usa stanno anche verificando le notizie che indicherebbero una responsabilità russa nella distruzione della diga, ma al momento "non possiamo dire cosa è accaduto", ha riferito Kirby, né è possibile stabilire l'impatto che l'incidente avrà sul "campo di battaglia". "Non possiamo dire in via definitiva cosa è accaduto a questo punto. Quello che possiamo dire è che i danni alla popolazione ucraina e all'area saranno significativi", ha detto Kirby. A chi gli chiedeva se fosse più probabile la responsabilità delle forze russe su quelle ucraine, Kirby ha detto che non è stata fatta alcuna determinazione al riguardo.

Cina: "Le parti rispettino il diritto internazionale e proteggano i civili"

"La protezione dei civili è un principio importante", ha detto invece l'ambasciatore cinese all'Onu Zhang Jun alla riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza sull'Ucraina. "Esprimiamo la nostra grave preoccupazione" per quanto accaduto oggi, ha aggiunto, chiedendo alle parti in conflitto di "rispettare le leggi internazionali" e lanciando un appello alla "moderazione". "La Cina continuerà a stare dalla parte della pace – ha assicurato – promuovendo il dialogo per arrivare a una soluzione della crisi".

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