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Dice: “A Erdogan non servirei neanche un tè”. Arrestato

Un cuoco turco è stato arrestato per essersi sfogato davanti a un poliziotto dicendo: “A Erdogan non servirei neanche un tè”.
A cura di Davide Falcioni
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Tempi duri per chi vive in Turchia: dopo il tentativo di colpo di stato dello scorso luglio, fallito grazie alla reazione pronta e immediata da parte del governo, i controlli sui cittadini si sono fatti sempre più pressanti e talvolta basta una parola di troppo per finire nei guai. E' capitato a un cuoco che lavora nella mensa di Cumhuriyet, un quotidiano dell'opposizione che tre giorni fa è stato tratto in arresto per aver detto: "A Erdogan non servirei neanche una tazza di tè". Senol Buran, questo il nome dell'uomo, è stato arrestato il 24 dicembre con l'accusa di oltraggio ed è ancora sotto custodia. La scorsa settimana la polizia aveva fatto scattare le manette ai polsi anche per altri dieci lavoratori del giornale, tutti reporter "rei" di aver, in qualche modo, criticato il presidente turco.

Il ridicolo "crimine" – ammesso che davvero possa essere definito tale – è stato commesso da Senol Buran la sera della vigilia di Natale, mentre stava andando a lavorare. Trovandosi la strada sbarrata dai servizi di sicurezza, e vedendo Erdogan che a qualche decina di metri stava tenendo un comizio di piazza, il cuoco si è ingenuamente sfogato con un agente di polizia: "Non servirei neanche una tazza di tè a quell'uomo". All'agente non deve esser parso vero di poter denunciare una così lieve critica, magari in cambio di un piccolo scatto di carriera. Di fatto, per il povero cuoco sono scattate subito le manette: il quotidiano ha provato a prendere le sue difese ma non è servito a molto.

Can Dundar, ex direttore di Cumhuriyet, è stato vittima di un tentato omicidio ed è stato costretto a fuggire in Germania in attesa dell'esito del processo di appello intentato in seguito alla condanna a 5 anni e 10 mesi di reclusione per aver rivelato segreti di Stato. L'uomo era accusato di aver pubblicato la notizia della consegna di armi da parte dei servizi segreti turchi a formazioni jihadiste in Siria.

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