Denunciò gli orrori di Bucha, l’oppositore russo Ilya Yashin condannato a 8 anni e mezzo di carcere
Con l'accusa di aver criticato il proprio paese puntando il dito contro le forze armate russe, il dissidente politico Ilya Yashin è stato condannato in appello a 8 anni e mezzo di carcere. Respinta dunque la richiesta di assoluzione presentata dall'oppositore russo detenuto in una prigione a Izhevsk.
Il tribunale di Mosca ha confermato la condanna per il 39enne Yashin accusato di aver screditato le forze armate, attaccandole per gli orrori commessi a Bucha, in Ucraina, durante l'invasione. Yashin, stando a quanto riportato dal quotidiano indipendente Mediazona, era collegato in video con il tribunale per assistere all'udienza, dalla prigione dove è stato trasferito lo scorso dicembre.
La prima condanna per il dissidente era arrivata lo scorso 9 dicembre, e rimane di fatto invariata. Secondo i pubblici ministeri russi, Yashin ha condotto "disinformazione" sulla base di "odio politico" nonostante "sapesse" che la Russia stava adottando misure per "sostenere la pace e la sicurezza" in Ucraina.
L'oppositore 39enne, che ha denunciato la strage di Bucha sul suo canale Youtube lo scorso aprile, è stato ritenuto colpevole di aver diffuso "false informazioni" sull'esercito russo. Yashin, che si è apertamente opposto alla guerra in Ucraina e si è rifiutato di lasciare la Russia dopo il 24 febbraio dello scorso anno, si è dichiarato non colpevole. “Putin è un criminale di guerra – ha detto nel suo intervento in aula Yashin, come riporta il sito Meduza – di conseguenza, gli cederò un giorno il mio posto in prigione”.
I suoi avvocati avevano chiesto di annullare la condanna e di interrompere il procedimento penale, sostenendo che Yashin ha semplicemente citato opinioni diverse e le ha analizzate. “La difesa dice che non si possono vietare le critiche. Ma in questo video non c'è alcuna critica: contiene accuse generiche a persone specifiche che commettono crimini di guerra”, hanno aggiunto i legali dell'oppositore.