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Dengue, in Brasile oltre 4 milioni di casi nel 2024: + 400% rispetto all’anno scorso

Superati in Brasile i 4 milioni di casi di dengue, la malattia tropicale trasmessa dalla zanzara Aedes Egypti. Si tratta di un numero quattro volte superiore ai contagi registrati nello stesso periodo dello scorso anno (902.174) e quasi il triplo dei casi dell’intero 2023 (1.658.816).
A cura di Davide Falcioni
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In Brasile nei primi mesi di quest'anno sono stati superati i 4 milioni di casi di dengue, la malattia tropicale trasmessa dalla zanzara Aedes A Egypti. Si tratta di un numero quattro volte superiore ai contagi registrati nello stesso periodo dello scorso anno (902.174) e quasi il triplo dei casi dell'intero 2023 (1.658.816). A renderlo noto il ministero della Salute, secondo cui alla data del 29 aprile il Paese conta 4.127.571 di infezioni confermate, di cui la maggior parte (761.768) nella fascia 20-29 anni. Sono stati inoltre registrati 1.927 decessi e altri 2.345 sono oggetto di indagine. Tra i morti, il 55,1% sono donne mentre il 44,9% uomini.

Da due giorni tutti i quartieri della città di San Paolo sono entrati in stato di epidemia, classificazione che si raggiunge quando si superano i 300 casi ogni 100.000 abitanti. Gli ultimi due quartieri a entrare in stato di epidemia sono stati Jardim Paulista e Moema, due delle zone più ricche della città. I casi di Dengue a San Paolo sono aumentati del 21,5% in una settimana, passando da 181.020 del 22 aprile a 220.029 di lunedì.

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Cos'è la febbre dengue?

Ma cos'è la febbre dengue? Come spiega l'Istituto Superiore di Sanità si tratta di una patologia di origine virale causata da quattro virus molto simili (Den-1, Den-2, Den-3 e Den-4), che viene trasmessa agli esseri umani dalle punture di zanzare che hanno, a loro volta, punto una persona infetta. Non si ha quindi contagio diretto tra esseri umani, anche se l’uomo è il principale ospite del virus. Il virus circola nel sangue della persona infetta per 2-7 giorni, e in questo periodo la zanzara può prelevarlo e trasmetterlo ad altri. "Nell’emisfero occidentale – ricorda l'ISS – il vettore principale è la zanzara Aedes aegypti, anche se si sono registrati casi trasmessi da Aedes albopictus. La dengue è conosciuta da oltre due secoli, ed è particolarmente presente durante e dopo la stagione delle piogge nelle zone tropicali e subtropicali di Africa, Sudest asiatico e Cina, India, Medioriente, America latina e centrale, Australia e diverse zone del Pacifico. Negli ultimi decenni, la diffusione della dengue è aumentata in molte regioni tropicali. Nei paesi dell’emisfero nord, in particolare in Europa, costituisce un pericolo in un’ottica di salute globale, dato che si manifesta soprattutto come malattia di importazione, il cui incremento è dovuto all’aumentata frequenza di spostamenti di merci e di persone".

Quanto ai sintomi, "normalmente la malattia dà luogo a febbre nell’arco di 5-6 giorni dalla puntura di zanzara, con temperature anche molto elevate. La febbre è accompagnata da mal di testa acuti, dolori attorno e dietro agli occhi, forti dolori muscolari e alle articolazioni, nausea e vomito, irritazioni della pelle che possono apparire sulla maggior parte del corpo dopo 3-4 giorni dall’insorgenza della febbre. I sintomi tipici sono spesso assenti nei bambini".

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