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Decine di lapidi profanate in un antico cimitero ebraico in Danimarca

L’odioso episodio un antico cimitero ebraico a Randers, una cittadina danese dello Jutland dove ora la polizia sta indagando. “Disonorare i siti di sepoltura è un atto codardo. Abbiamo uno dei più antichi siti di sepoltura ebraici e lo custodiremo sempre”, ha dichiarato il sindaco della cittadina.
A cura di Antonio Palma
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Decine di lapidi profanate e distrutte e infine un adesivo giallo con la stella di David e la scritta "Jude", è l'odioso scenario che si sono trovati davanti nelle scorse ore alcuni addetti di un antico cimitero ebraico a Randers, una cittadina danese dello Jutland. A rivelare l'esecrabile accaduto è stato il giornale locale Randers Amtsavis raccontando di almeno una ottantina di lapidi prese di mira da profanatori con vernice, adesivi e oggetti contundenti. Molte sono state dipinte con graffiti verdi e alcune sono state rovesciate e danneggiate mentre su una delle lapidi è stato incollato un adesivo giallo con la stella di David e la scritta "Jude", un chiaro simbolo delle persecuzioni naziste. Il cimitero ebraico di Randers esiste dai primi anni del diciannovesimo secolo e la città ospita la più grande comunità ebraica della Danimarca.

A preoccupare ancora di più il fatto che l'episodio è avvenuto proprio in concomitanza con l'81esimo anniversario della Notte dei cristalli, le orribili ore tra il 9 e il 10 novembre del 1938 quando in Germania centinaia di cittadini ebrei furono uccisi dai nazisti e furono distrutte sinagoghe, cimiteri, negozi e case. Quanto accaduto nel cimitero ebraico risalente al 1807 non è stato sottovaluto dalle amministrazioni locali, che hanno denunciato pubblicamente il fatto. "Disonorare i siti di sepoltura è un atto codardo. Abbiamo uno dei più antichi siti di sepoltura ebraici e lo custodiremo sempre", ha denunciato infatti il sindaco della cittadina Torben Hansen. Anche la polizia danese ha deciso di andare fino in fondo sull'accaduto e ha subito avviato le indagini per risalire ai responsabili della profanazione del cimitero ebraico.  “Non ci sono simboli o parole scritte sulle lapidi ma sono state imbrattate con la vernice e divelte”, ha spiegato il portavoce della polizia locale.

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