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Decine di bambini siriani violentati in un campo profughi turco. Orrore taciuto per mesi

Nel campo profughi di Nizip, definito da Angela Merkel un “modello virtuoso di accoglienza”, almeno trenta bambini sono stati violentati. Il responsabile è stato arrestato, ma di quegli abusi nessuno ha saputo nulla per mesi. Una deputata turca accusa: “E’ solo la punta di un iceberg”.
A cura di Davide Falcioni
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Decine di bambini fuggiti dall'orrore della guerra in Siria sono piombati in un altro orrore, quello degli abusi sessuali in un campo profughi a Nazip, nel sud della Turchia. A rivelarlo al quotidiano Sputnik è stata Elif Dogan, deputata ad Ankara per conto dell'opposizione a Erdogan: la donna ha aggiunto che non è possibile escludere che nel campo siano stati commessi altri crimini efferati contro i richiedenti asilo politico.

Trenta minorenni violentati da un uomo delle pulizie

Stando a quanto rivelato dalla politica turkmena 30 giovani, di età compresa tra i 10 e i 14 anni, sono stati ripetutamente violentati da un lavoratore del campo profughi, situato nella città di Nazi, a non molta distanza dal confine siriano. Curiosamente si tratta della stessa struttura ripetutamente lodata dalla cancelliera tedesca Angela Merkel durante il suo ultimo viaggio in Turchia, risalente allo scorso 23 aprile. La Merkel aveva definito un "esempio virtuoso" una struttura dove, in realtà, da tempo erano stati accertati crimini contro i minori. A settembre, infatti, un addetto alle pulizie era stato tratto in arresto per violenze sessuali. Il caso è stato taciuto per mesi dai media turchi, ma è venuto alla luce un paio di giorni fa quando le vittime hanno deciso di raccontare.

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AD, ad esempio, è una bambina di 12 anni: "L'uomo delle pulizie – ha riferito ai giornalisti di Sputnik – mi fece cenno di entrare in bagno, offrendomi del denaro per fare sesso con lui. Io rifiutai, ma lui mi abbassò i pantaloni e mi violentò. Nei giorni seguenti fece la stessa cosa altre volte". Il racconto combacia con quello di MH, 12 anni, violentata durante il mese del Ramadan in cambio di 5 lire (circa un euro e 50), sempre nei bagni o in altre stanze vuote del campo profughi. A far scattare le indagini è stata però un'altra testimonianza, quella di HE: anch'essa approcciata in cambio di denaro, è riuscita a fuggire e raccontare tutto al padre, quindi alla polizia.

Elif Dogan: "Gli abusi sono solo la punta dell'iceberg"

Il responsabile degli abusi è stato arrestato e rischia una condanna all'ergastolo per violenza sessuale sui minori. Elif Dogan, tuttavia, teme che di quegli abusi tutti abbiano saputo tutto, preferendo tacere. Se così fosse si tratterebbe solo della punta di un iceberg che coinvolgerebbe anche politici e funzionari pubblici. La Dogan, infatti, ha riferito di aver dovuto attendere ore prima di fare il suo ingresso nel campo profughi e che le era stato proibito di parlare con i familiari delle vittime degli abusi, senza alcuna valida spiegazione: "Se a una vettura ufficiale del parlamento turco non ha potuto fare il suo ingresso nel campo, chi altri potrebbe farlo? Nella struttura ho avuto la sensazione di assistere a ‘scene' ben pianificate , come fossi stata in un viaggio turistico, con decine di soldati che facevano del loro meglio per ostacolare il mio lavoro di controllo". Se quanto affermato dalla deputata turca fosse vero saremmo di fronte a uno scandalo di portata internazionale sul tipo di trattamento riservato dalla Turchia ai profughi siriani.

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