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Guerra in Ucraina

Davide, il pianista italiano che suona a pochi chilometri dalle bombe: “Lo faccio per i profughi”

Davide Martello è il pianista che è arrivato al confine per suonare musica per i profughi ucraini: “Sono giorni che sentono bombe e mitragliate, è giusto che adesso sentano un po’ di leggerezza”.
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Il pianista che suona durante le emergenze, questa volta anche durante il conflitto tra Ucraina e Russia. Lo avevamo già conosciuto durante le rivolte in Turchia di Gezi Park e al Bataclan, dopo la strage di Parigi. È Davide Martello e ha fatto un viaggio di 15 ore per arrivare al confine tra la Polonia e l'Ucraina e suonare il suo pianoforte per i profughi ucraini: "Sono giorni che sentono bombe e mitragliate, è giusto che adesso sentano un po' di musica". Davide Martello è italiano, di origini siciliane, ma da 40 anni vive nella Foresta Nera in Baviera. A Fanpage.it racconta il suo gesto: "Ho pensato che era giusto così, ho viaggiato tanto ma ne è valsa la pena". Davide ci racconta che ha iniziato a esibirsi in strada giovanissimo, più o meno quando ha cominciato a studiare pianoforte: a 9 anni.

Il gesto di Davide Martello

La musica contro le bombe. Il suono del piano contro quello delle esplosioni. Davide Martello si racconta: "Ci ho messo 15 ore ad arrivare fin qua, ma ne valeva la pena. I profughi hanno sentito per giorni solo il rumore dei bombardamenti, ora voglio che sentano solo la musica". Davide si trova a Medyka e lì i profughi arrivano a frotte e ogni minuto. È venuto al confine per dare conforto alle persone che hanno sentito le bombe e che ora ritiene abbiano bisogno di musica: nonostante la situazione caotica in cui si trovano, la gente resta ad ascoltarlo, si commuove, gli scatta delle fotografie e gli porta da mangiare. Dietro di lui, intanto, decine di furgoni muovono in direzione opposta, verso il fronte. Una situazione paradossale.

Chi è Davide Martello

Davide Martello, nome e origini siciliane ma 40 anni passati nella foresta nera in Baviera. Non è nuovo a queste lodevoli iniziative. È il 2013 quando incanta Gezi Park, a Istanbul con il suo pianoforte mentre la sera prima Recep Erdogan ne ordina lo sgombero. Lui continuava a suonare mentre anche la polizia restava incantata a guardare. Canzoni come "Let it be", "Bella Ciao" (ben prima che la serie tv La Casa di Carta arrivasse per cannibalizzarla) e ancora "Imagine", la canzone della pace per eccellenza. Quando i poliziotti portarono via il suo pianoforte, diventò la stella di piazza Taksim. E ancora, nel 2014 suonò nel Donetsk. Poi, fu vicina ai francesi dopo gli attentati di Parigi del 2015, portando il suo pianoforte al teatro Bataclan, uno dei luoghi simbolo della tragedia.

video di Luca Vecellio

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