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Darfur, morti 13 agenti durante il blitz per liberare Azzarà

Fallisce il blitz per liberare il volontario di Emergency che resta ancora in mano ai suoi rapitori.
A cura di Alfonso Biondi
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Darfur

Francesco Azzarà, l'operatore di Emergency rapito in Darfur lo scorso 14 agosto, è ancora tra le grinfie dei suoi rapitori. Il blitz dei poliziotti sudanesi per portare in salvo lui e altri due ostaggi prigionieri di una banda armata si è infatti concluso con un nulla di fatto: le milizie armate sono riuscite a mettere in fuga gli agenti, il tutto a seguito di un violentissimo scontro a fuoco nel quale 13 poliziotti hanno perso la vita e 30 sono rimasti feriti.

Francesco Azzarà, l'operatore italiano di Emergency rapito

Una vera e propria mattanza confermata anche dal portavoce della polizia Ahmed al-Thugani, il quale  ha anche precisato che "quanto accaduto nella giornata di ieri ha a che fare con una banda armata e non con un gruppo ribelle". Teatro del blitz Jebel Marra, nella parte orientale del Darfur. Oltre a Francesco Azzarà, in mano alla banda armata ci sarebbero altri due ostaggi, uno dei quali sarebbe un uomo d'affari di  Nyala. La versione data dalle forze di polizia è stata però smentita dal governatore del Sud Darfur Abdel Hamid Kasha, il quale ha sottolineato che l'obiettivo del blitz era quello di liberare 3 militari prigionieri di un gruppo armato e non 3 ostaggi civili. Sull'obiettivo reale del blitz restano quindi molte perplessità; perplessità alimentate anche dalle dichiarazioni di Cecilia Strada a Repubblica.it. Secondo la Strada, che ha dichiarato di essere in costante contatto con le autorità sudanesi, non vi sarebbe infatti conferma che la vicenda abbia qualcosa a che fare con Francesco". Insomma sull'identità dei rapitori del volontario (inizialmente identificati come appartenenti alla tribù dei Rezegat), sulle cause del rapimento e su cosa vogliano si sa ancora poco.

Francesco Azzarà ha 34 anni ed è stato rapito lo scorso 14 agosto mentre si stava recando in auto verso l’aeroporto di Nyala, capitale de Sud Darfur. L'uomo lavorava nell’unico ospedale pediatrico specialistico della zona e, per questo motivo, era molto amato dalla gente così come è amata Emergency per la sua intensa attività di volontariato.

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