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Danny Lewin, la prima vittima dell’11 Settembre

La vicenda del passeggero israeliano del volo 11 American Airlines, che tentò di impedire il dirottamento facendo irruzione nella cabina prima che l’aereo venisse fatto schiantare dai terroristi su una delle Torri Gemelle. Il suo straordinario gesto di eroismo fu purtroppo inutile.
A cura di Biagio Chiariello
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Il Daily Mail oggi racconta la tragica fine di colui che la storia conosce come la prima vittima degli attentati dell'11 Settembre 2001. Danny Lewin era un passeggero a bordo del volo 11 dell'American Airlines decollato da Boston e diretto a Los Angeles, dirottato per schiantarsi sulla Torre Nord del World Trade Center. Il rapporto della commissione Usa sull'11/9 due anni fa ha confermato come il cittadino israeliano tentò di impedire il drammatico dirottamento facendo irruzione nella cabina prima che il velivolo venisse fatto schiantare dai terroristi contro la Torre del WTC.

Secondo il rapporto, Lewin, 31 anni, sedeva in prima classe quando capì le mosse del gruppo di attentatori guidato da Mohammed Atta e Abdul Aziz al-Omrin. L'uomo tentò di fermare i due estremisti vicini ad al Qaeda, ma un terzo terrorista, identificato come Satam al-Sukami, lo accoltellò alle spalle, ferendolo in modo gravissimo probabilmente alla gola. Non è chiaro se Lewin sia morto sul colpo o se sia stato lasciato agonizzare, come lascerebbero purtroppo intendere le parole registrate di una assistente di volo.

Lewin, aveva fondato la ditta hi-tech Akamai, con sede a Boston. Era nato negli USA, dove era arrivato dal suo paese con la famiglia all’età di 14 anni. Aveva poi servito nelle unità speciali Sayeret Matkal delle Forze di Difesa israeliane. L'11 settembre su quell'aereo lasciò la moglie e due figli. In suo onore l'incrocio tra Main Street e Vassar Street in Cambridge, Massachusetts, è stato chiamato "Danny Lewin Square".

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